Sono circa 60mila, ogni anno, le morti per arresto cardiaco. Morti che potrebbero essere evitate grazie ad un intervento tempestivo, perché le possibilità di sopravvivenza diminuiscono del 7-10% ogni minuto che passa. Ecco perché è in costante aumento la dotazione, in luoghi particolarmente frequentati, di defibrillatori, veri e propri dispositivi salvavita. E proprio in quest’ottica, nell’ambito di un progetto di respiro nazionale, il Comando generale dei carabinieri ha disposto l’acquisto di defibrillatori da distribuire nelle caserme di tutto il territorio nazionale, con particolare riferimento a quelle che si trovano in zone periferiche, là dove l’assenza di presidi di prima assistenza può rendere complicato soccorrere chi è stato colpito da arresto cardiaco. Un progetto che sta interessando anche il territorio folignate, dove l’Arma ha previsto l’assegnazione di un dispositivo nella stazione dei carabinieri di Scanzano, centrale rispetto alle popolose frazioni di Vescia, Belfiore e San Giovanni Profiamma, a cui se ne aggiunge un secondo per quella di Colfiorito.
“Un vero e proprio regalo”: così lo definisce Moreno Corradetti dell’associazione Valle del Menotre, realtà che opera per la promozione e valorizzazione del territorio montano. “Come associazione stavamo ragionando sull’acquisto di un defibrillatore da mettere a disposizione dei residenti della montagna e dei turisti che sempre più numerosi visitano le nostre frazioni – commenta -, quando il maresciallo Carlo Buonanno, che guida la stazione di Scanzano, ci ha comunicato il progetto dell’Arma. La Valle del Menotre – prosegue – è sempre più spesso meta di visitatori e anche di pellegrini in viaggio lungo la via di San Francesco e quella Lauretana, per cui la presenza di un dispositivo salvavita è quantomai importante. E siamo contenti che sia stata scelta questa zona, dove tra l’altro è presente anche la farmacia Orlacchio di Vescia, dotata di centro medico, che può dare assistenza in caso di bisogno”.
“Possiamo dire che il nostro intervento è stato tempestivo” ha spiegato il maresciallo Buonanno, che aggiunge: “L’idea alla base di questo progetto è che questo dispositivo possa essere utilizzato da chiunque ne abbia bisogno: ecco perché è stato previsto all’esterno della caserma”. L’imperativo, però, è che chi lo prenda lo sappia utilizzare o lo porti a chi ne ha le competenze perché intervenga in maniera tempestiva. Per scongiurare il rischio che possa essere danneggiato o portato via senza una reale necessità, è stato previsto un allarme e individuata un’area dotata di un sistema di videosorveglianza. “Un volta utilizzato – conclude il maresciallo Buonanno – andrà riconsegnato a noi, così che possiamo provvedere alla sostituzione delle piastre e rimetterlo al proprio posto, rendendolo così nuovamente efficiente ed efficace”.