“La costruzione di una coalizione ampia è una condizione imprescindibile per vincere le elezioni”. È uno dei passaggi chiave della lettera che 24 membri dell’assemblea e della direzione del Pd di Foligno hanno sottoscritto ed inviato al presidente Carlo Fioretti e alla segretaria comunale Maura Franquillo, chiedendo la convocazione di un incontro urgente (che si terrà nella serata di martedì 12 dicembre, ndr). Sì, perché il tempo scorre – tra sei mesi i cittadini saranno chiamati al voto per il rinnovo dell’amministrazione comunale – e tra le fila del centrosinistra sembra che ci sia qualche difficoltà a trovare la quadra, un po’ come era avvenuto già cinque anni fa.
L’imperativo, dunque, è fare presto, per raggiungere quanto prima l’accordo sul nome del candidato sindaco chiamato a rappresentare la coalizione. Dopo la discesa in campo di Moreno Finamonti per La Voce di Foligno, Enrico Presilla per Alternativa popolare e la riconferma (anche se non ancora ufficializzata) dell’uscente primo cittadino Stefano Zuccarini, a mancare tra “i grandi” è proprio il centrosinistra. “La prossima stagione elettorale è decisiva per l’Umbria”, sottolineano i 24 firmatari, aggiungendo che “Foligno sarà la seconda città più grande della regione che deciderà il suo futuro e lo farà anche in base a quello che il Partito democratico sarà stato capace di costruire e proporre”. Insomma, una “sfida centrale, per riaffermare la capacità del Partito democratico di proporsi ai cittadini come guida di una nuova fase di rilancio”. Il Pd, dunque, ribadisce il proprio peso, senza dimenticare però che da soli non si va da nessuna parte e che, come detto, la coalizione è fondamentale.
Da qui, la chiamata dei 24 a “contribuire con valore ai lavori della coalizione e individuare la migliore persona per interpretare il progetto da presentare alla comunità”. Punti cardine di questa missione “valori comuni, contenuti condivisi, rapporti diffusi e profili adeguati alla sfida, a partire dalla candidatura a sindaco”. Finora il giudizio è amaro: “Le recenti consultazioni interne per l’individuazione del miglior profilo da proporre come candidato di una coalizione ampia e complessa – dichiarano – non sono state adeguate a far emergere quanto necessario a costruire l’unità e la chiarezza all’interno del Partito democratico di Foligno; perché – aggiungono – improvvisate, di incerta e difficile partecipazione e con una modalità di espressione e di raccolta delle indicazioni sommaria e per niente accurata”. “Occorre prendere atto – aggiungono – che i profili fin qui emersi abbiano riscontrato un consenso limitato all’interno del Pd e in alcuni casi che non abbiano trovato condivisione con il resto della coalizione”.
Necessario, dunque, trovare “un punto di sintesi nel Pd e la capacità di interloquire positivamente con il resto della coalizione”, individuando come primi passi da compiere “il superamento di proposte non maturate nella discussione interna e l’esortazione ricevuta a ricercare soluzioni diverse e con spiccata capacità innovativa”. Insomma, un cambio di passo rispetto a quanto fatto fino a questo momento, avviando quella che definiscono “una discussione serena, calibrata e all’altezza delle aspettative della città e degli altri componenti della coalizione che da mesi si riunisce”. “Il confronto collettivo – concludono – serve a trovare insieme una sintesi più elevata e appropriata”. Un confronto che deve partire dalla “sede più appropriata”, ossia quella dell’assemblea del Pd.