Foligno ricorda i deportati del 1944. A ottant’anni da quel triste capitolo della storia cittadina, infatti, le istituzioni civili, militari e religiose e i cittadini si ritroveranno per rendere omaggio ai 24 giovani folignati che il 3 febbraio del 1944 vennero presi e condotti nei campi di concentramento di Mauthausen e Flossemburg. L’appuntamento è alle 12 alla rotatoria del cimitero centrale, in via 3 Febbraio, dove verrà deposta una corona d’alloro davanti alla stele che li ricorda. Un’altra corona d’alloro verrà collocata, invece, davanti la lapide dove sono incisi i nomi dei deportati al sacrario del cimitero centrale di Santa Maria in Campis. Seguirà l’intervento del sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini. Ad anticipare questo appuntamento ci sarà un’altra cerimonia, quella per la posa delle prime otto pietre d’inciampo, poste in diverse vie della città sempre per ricordare i 24 deportati folignati. Cerimonia che si terrà alle 10.30 in piazza San Domenico. Nel pomeriggio, invece, a Sant’Eraclio, l’oratorio parrocchiale “Don Mariano” in collaborazione con l’associazione LiberAmente proporrà l’evento “Un ricordo che non tramonta”, dedicato alla figura di don Pietro Arcangeli, tra i deportati folignati. L’incontro si terrà alle 15.30 nella chiesa di San Marco. In programma un concerto di violini tenuto da quattro ragazzi: Gian Paolo Arena, Valerio Capilli, Pietro Centofanti e Sofia Antonelli, a cui si accompagneranno alcune letture dal libro “Un prete galeotto”, scritto proprio da don Pietro Arcangeli, a cura di Paolo Angelucci e Maria Giuliana Picchio.
Corona d'alloro in memoria dei deportati folignati nei campi di concentramento
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