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Foligno, allarme per l’ospedale: “Il pronto soccorso ‘scoppia’”

A intervenire sulla situazione sanitaria in città è Rita Barbetti, consigliera comunale del Partito democratico: "Personale al limite della resistenza. In città nemmeno una Casa di comunità"

Pubblicato il 10 Maggio 2024 17:18 - Modificato il 11 Maggio 2024 10:03

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Dal pronto soccorso che rischia di “scoppiare” al personale sanitario “al limite della resistenza”, passando per la questione primari e fino ad arrivare a quella delle liste d’attesa. Per la consigliera comunale in quota Pd, Rita Barbetti, si tratta di un vero e proprio “grido d’allarme” quello che arriva dal “San Giovanni Battista” di Foligno, un ospedale che, dichiara, è “già da tempo in crisi per mancanza di personale di ogni categoria e soprattutto di primari”.

In una nota, l’esponente “dem” elenca, punto per punto, le criticità, a cominciare da quelle che riguardano il pronto soccorso che, denuncia, “scoppia letteralmente”. Quello descritto da Rita Barbetti è un quadro che vede “il personale addetto al limite della resistenza” anche per i numeri registrati. “Pochi giorni fa – spiega – si è arrivati a 180 accessi e comunque la media degli accessi giornalieri si avvicina a 150”. Un fenomeno che per la consigliera del Partito democratico è anche conseguenza del ridimensionamento degli ospedali di Assisi, di Spoleto e della Valnerina, che ha spinto i pazienti a riversarsi “in massa” a Foligno.

Tra i punti caldi, poi, la carenza di spazi, definita “drammatica” e che comporta una “promiscuità totale” e nei reparti “persone ricoverate su barelle anche per vari giorni”. Da qui, il primo affondo: “Sono già due anni – commenta – che dovevano partire i lavori per ampliare il pronto soccorso, lavori già finanziati ed annunciati con promesse e visite di rappresentanza. Non è stato fatto nulla”. Dito puntato anche contro il “modulo Arcuri”, in cui doveva essere trasferita la rianimazione e che, aggiunge, “è ancora vuoto”.

Passando alla questione primari, Rita Barbetti parla di una situazione che “anziché risolversi si è aggravata”. Tra i tanti riferimenti, quello alla chirurgia, con il dottor Graziano Ceccarelli che, dice, “se ne andrà da Foligno”. E ancora la dermatologia che, denuncia, “ormai funziona solo la mattina fino alle 13, perché non solo non ha più un primario, ma c’è una sola dottoressa che presta servizio; probabilmente – prosegue – a breve scomparirà, come è già scomparso il reparto di odontoiatria e maxillo-facciale”. Rita Barbetti parla quindi di uno svuotamento progressivo del servizio di radiologia “in seguito ai tanti licenziamenti per confluire nel privato”. “I medici, gli infermieri e gli Oss sono in una sofferenza incredibile e tanti abbandonano, scegliendo il privato o altre sedi” dice, per poi passare al “dramma delle liste d’attesa” che definisce “penoso e farsesco”.

“Per l’amministrazione comunale – conclude, quindi, Rita Barbetti – il problema sanità non è mai esistito, nessuna voce si è levata se non per attaccare e denigrare chi denunciava. Tanti problemi del nostro ospedale potrebbero essere alleggeriti da un buon funzionamento della medicina territoriale, ma, lo ripeto ancora una volta, a Foligno, unica città in Umbria, non ci sarà nemmeno una Casa di comunità (centro polivalente multifunzionale, che prende in carico il malato e lo accompagna in tutto il percorso di cura, dalla prenotazione delle analisi alle visite specialistiche). Foligno deve tutelare il suo ospedale di eccellenza”. 

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