20.8 C
Foligno
giovedì, Settembre 18, 2025
HomeCronacaDue euro per un piatto vuoto, cinque per il coperto: la protesta...

Due euro per un piatto vuoto, cinque per il coperto: la protesta dei turisti

Alcuni stranieri in visita in Umbria segnalano quello che viene definito un conto troppo salato rispetto ad alcune voci di spesa riportate nello scontrino. In tutta Italia si riscontrano vicende simili che accendono la discussione tra clienti e ristoratori

Pubblicato il 5 Agosto 2024 14:20 - Modificato il 6 Agosto 2024 11:10

Tienimi informato

Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno

Ultimi articoli

Bevagna ospita il Campionato italiano individuale di tiro con l’arco

Immersi nel verde del Camping Pian di Boccio, circa 280 arcieri si sfideranno per il titolo tricolore. L'edizione organizzata dagli Arcatores de Mevania sarà all'insegna della sostenibilità ambientale

A Foligno un weekend all’insegna del vintage e dello sport

Tutto pronto per "Carousel" e "La Francescana", i due festival in programma dal 19 al 21 settembre che tra abiti, biciclette e musica d’epoca trasformeranno la città in una macchina del tempo. Ad aprire gli eventi della ciclostorica un incontro dedicato a Gino Bartali

Quintana, inizia a muoversi il mercato cavalieri

Archiviata la Rivincita 2025, iniziano a rincorrersi le voci sui primi cambi di sella in vista del prossimo anno: due i rioni che sarebbero già al lavoro per nuovi ingaggi

Cinque euro a coperto, stessa cifra per un cappuccino. Nel conto finale ci sono anche 2 euro per un piatto “vuoto” chiesto per dividere una portata. Tre euro invece il costo di un caffè, dieci per mezzo flûte di prosecco. Sono tra le voci presenti nello scontrino che si sono visti arrivare, alla fine di una cena al ristorante, da alcuni turisti stranieri in visita nel territorio Folignate. Cifre che vengono definite dagli stessi “offensive” per il movimento ricettivo della nostra regione e che li hanno portati a protestare per quello che definiscono un “conto salato” rispetto alla realtà del territorio. Tra le varie voci di spesa – è corretto sottolinearlo – ci sono ovviamente anche i prezzi per ogni singola portata che, comunque, corrispondono a quelli esposti dal ristoratore. La protesta dei turisti, dunque, non è tanto sul costo della singola pietanza, quanto rispetto a tutte quelle voci che fanno solitamente da corollario a un pranzo o a una cena. Gli stessi turisti, che da oramai tanti anni scelgono l’Umbria per passare il periodo estivo, si dicono rammaricati per alcune voci considerate esagerate. Il caso giunto alla nostra redazione fa parte delle tante segnalazioni che, puntualmente, arrivano da ogni parte d’Italia nel corso dell’anno e, in particolar modo, nei periodi di maggior afflusso turistico nel Belpaese. Girando sui vari motori di ricerca, il web è ricco di notizie simili. Dagli “extra” chiesti per tagliare un tramezzino passando per quelli legati proprio alla richiesta di un piatto vuoto per dividere le portate, un momento conviviale al ristorante spesso si trasforma in veri e propri duelli tra clienti e titolari delle attività. Diatribe che, a quanto pare, non lasciano immune nemmeno l’Umbria.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

Articoli correlati