Si chiama “Educare insieme: percorsi intergenerazionali di supporto extrascolastico” ed è il progetto regionale umbro al quale ha deciso di aderire anche l’Anteas di Foligno con l’obiettivo dichiarato, così come riferito dalla presidente Anna Mollaioli, di “aiutare, attraverso lezioni effettuate da docenti accreditati, ragazzi che necessitano di essere supportati sia nelle discipline scientifiche in quelle letterarie”.
Un’intenzione che la stessa presidente aveva manifestato al momento della sua elezione alla guida della sezione locale dell’associazione di volontariato promossa dalla Fnp Cisl lo scorso mese di marzo. In quell’occasione, infatti, aveva anticipato come il sostegno scolastico sarebbe stato anche quest’anno uno dei punti cardine dell’attività portata avanti da Anteas, al pari di quella del “Trasporto Amico” al servizio di persone che devono raggiungere ospedali o farmacie nell’ambito della provincia e che si era già sviluppata durante il mandato del suo predecessore, Francesco Emanuele, e che proprio in questi giorni vuole ampliare il suo respiro con l’ausilio di nuovi volontari.
“L’Anteas di Foligno può finalmente contare anche sulla sede ristrutturata” ha sottolineato la presidente Mollaioli che, con la ripresa delle attività di volontariato, ha spiegato come sia importante e gratificante far parte di un’associazione di volontariato come l’Anteas, nella quale la componente di genere è particolarmente attiva sia nelle iniziative formative–informative che nel coro. “Realtà, quest’ultima – ha detto -, che permette di entrare da protagonisti e con allegria nelle case di riposo, negli oratori e più in generale nelle comunità del folignate”.
A riconoscere l’importanza di quanto svolto dall’associazione anche il segretario generale Fnp Cisl di Foligno, Sante Fraccalvieri, e il coordinatore per la Cisl dell’Area sindacale territoriale di Foligno – Spoleto, Bruno Mancinelli. “Il mondo dell’associazionismo – hanno dichiarato – è importante sia per chi lo fa che per chi riceve i risultati dell’impegno profuso. Da una parte le persone impegnate riescono a far rete per un fine nobile, come quello della solidarietà, dall’altra parte – concludono – chi è supportato non si trova solo nelle proprie difficoltà”.