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Bevagna e Isola delle Femmine celebrano un lungo gemellaggio

Negli scorsi giorni una delegazione del Comune umbro ha raggiunto la Sicilia per uno scambio istituzionale e culturale volto ad accrescere sempre più l'amicizia tra le due città

Pubblicato il 25 Settembre 2024 12:14 - Modificato il 25 Settembre 2024 16:04

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Tre giorni intensi e ricchi di incontri. Sono quelli vissuti dalla delegazione partita da Bevagna alla volta di Isola delle Femmine, Comune siciliano che fa parte della città metropolitana di Palermo. Capitanata dal sindaco Annarita Falsacappa, dall’assessore al Bilancio Sabrina Priori, dal presidente e vicepresidente del Consiglio comunale, dal presidente della Pro Loco di Bevagna e da quello del Centro sociale di Capro, la delegazione umbra contava circa trenta persone, accolte in Sicilia per rinsaldare e rinnovare un gemellaggio iniziato negli anni Novanta e “certificato” con una delibera consiliare del 2019. Attualmente si è giunti al quinto anno di intensi scambi e, questa volta, la città ospitante è stata proprio quella di Isola delle Femmine guidata dal sindaco Orazio Nevoloso. Nella tre giorni siciliana, la delegazione bevanate ha percorso anche l’itinerario della memoria di Capaci, partendo dal tratto dell’autostrada dove trovò la morte il giudice Giovanni Falcone per mano della mafia. Poi incontro a Carini con il sindaco Giovì Monteleone con visita al palazzo cittadino, un castello dell’alto Medioevo. Toccante e profonda la visita a Cinisi, attraverso l’incontro con Giovanni Impastato che ha raccontato le storie del fratello Giuseppe (Peppino) ucciso dalla mafia a 30 anni e di sua mamma Felicia, che non si è mai arresa all’idea che la morte fosse scaturita a causa di altre motivazioni. La giornata si è conclusa con una cena a Capaci insieme al sindaco Pietro Puccio, già presidente della Provincia. “Abbiamo assaporato – commenta Annarita Falsacappa, sindaco di Bevagna – una Sicilia straordinaria che profuma di speranza e che agisce con forza, perché la cultura della legalità trionfi e si diffonda in tutta l’Italia. Non è stato un semplice viaggio di gemellaggio, è stata una bella lezione di vita che ci rimarrà ben viva e ci porterà ad essere migliori, perché, se queste persone, tutte impegnate in prima linea contro un sistema corrotto e disonesto, lo fanno, guardando in faccia i mafiosi tutti i giorni, noi, testimoni di ciò, dobbiamo fare tesoro del loro esempio e sentire la necessità di fare almeno la nostra parte come cittadini”.

Giovì Monteleone e Annarita Falsacappa
Orazio Nevoloso e Annarita Falsacappa

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