Degustazioni in centro. Tantissime le persone che, in occasione dell’evento “L’Umbria in un bicchiere”, nel pomeriggio di sabato 26 ottobre si sono raccolte nella corte e nelle sale di palazzo Candiotti per degustare vini provenienti da 60 cantine del territorio, 50 umbre e 10 toscane.
“Presenti all’iniziativa non solo folignati ma anche tanti turisti – come spiegato da Gian Paolo Ciancabilla, fiduciario Slow Food Valle Umbra –: tra questi qualche americano e giapponese, ma anche alcuni provenienti dalle regioni limitrofe come le Marche e la Toscana”.
Oltre alle classiche degustazioni, in programma per il pomeriggio anche il laboratorio “Così lontani così vicini, oltre le DOC, vitigni alloctoni e zone laterali”, in occasione del quale è stata presentata la guida “Slow Wine 2025” e i venti partecipanti all’iniziativa hanno potuto assaggiare vini prelibati e dai gusti particolari.
Un’edizione, quella di quest’anno, ancor di più in linea con la filosofia del vino buono, giusto e pulito che ha accolto, infatti, solo quei produttori che non utilizzano il diserbo chimico nelle loro coltivazioni.
Per il decennale dell’iniziativa, come spiega inoltre Piera Scatoli, componente del consiglio della condotta Slow Food, sono state pensate particolari iniziative: “A tutti i partecipanti abbiamo regalato un cavatappi e una brochure particolare, diversa da quella degli anni passati, dove da un lato erano elencate tutte le cantine presenti all’evento, mentre dall’altro è stato realizzato un gioca dell’oca a tema, dove sono state rappresentate tutte le città che hanno preso parte alla manifestazione vinicola. Altra particolarità di quest’anno – prosegue – è il fatto che sono presenti molti più espositori per il cibo rispetto agli scorsi anni. Siamo inoltre molto soddisfatti per come sta andando la raccolta fondi benefica in favore dell’associazione ‘Il Germoglio’, alla quale hanno aderito 12 forni del folignate mettendo a disposizione teglie di pizza sfoglia”.
Un successo anche per i produttori, che si sono dichiarati molto soddisfatti: “Parlando con gli esponenti delle cantine partecipanti – interviene ancora Gian Paolo Ciancabilla – ho potuto constatare che sono estremamente contenti nel vedere partecipanti interessati alla filosofia del vino, che cercano il contatto con il produttore per comprendere le modalità di produzione e non solo. Ci rendiamo conto che ogni anno partecipano sempre più consumatori responsabili, un traguardo estremamente importante per noi della condotta Slow food”.