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Eolico tra Foligno e Sellano, le Comunanze: “Turbine sui nostri terreni”. Scatta la mobilitazione

In una missiva indirizzata a tutti i protagonisti del Contratto di Paesaggio la Comunanza agraria di Cancelli si schiera a difesa del territorio, convocando un'assemblea pubblica

Pubblicato il 16 Febbraio 2025 11:34 - Modificato il 17 Febbraio 2025 15:07

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Un impianto eolico da 12 aerogeneratori. È quello che potrebbe nascere sulle montagne tra Foligno, Trevi e Sellano. Il progetto prevedrebbe l’installazione di 12 pale eoliche da 4,2 megawatt l’una, per una potenza complessiva di 50,4 megawatt. Un’ipotesi che ha fatto storcere il naso alla Comunanza agraria di Cancelli che, per questo, ha convocato un’assemblea pubblica per sabato 22 febbraio (ore 16). Il progetto, partito il 23 maggio 2024, è in stato di avanzamento, in quanto il Ministero guidato da Gilberto Pichetto Fratin si troverebbe nella fase di comunicazione agli enti preposti nell’ordine di ottenere il rilascio delle autorizzazioni ambientali. La costruzione di un impianto di questa portata non potrà che essere impattante sullo stato delle aree che lo ospiteranno, che vanno dal monte Brunette, ai monti di Camorro, passando per il monte Civitella. Infatti, l’installazione degli aerogeneratori prevede anche degli scavi utili alla messa in piedi di tutte le opere connesse alle turbine e delle infrastrutture necessarie all’entrata in funzione dell’impianto come piazzole, viabilità d’accesso e cavidotti, che nel complesso rischiano di compromettere l’integrità paesaggistica delle zone sopracitate. Secondo quanto esposto dalla Comunanza agraria di Cancelli nella lettera di convocazione dell’assemblea, l’esecuzione del progetto starebbe mettendo in discussione la possibilità di attuare alcuni punti fondamentali del Contratto di Paesaggio, un progetto nato nel 2012 dall’iniziativa dei Comuni di Foligno, Trevi e Sellano in collaborazione con le comunanze agrarie di Cancelli, Coste, Ponze e Orsano, l’Università Agraria di Coste, Università Agraria di Orsano e la parrocchia di Sant’Eraclio-Cancellara per rivitalizzare il territorio dei tre comuni, che conta 6.350 ettari. Nella lettera di convocazione assembleare si legge come la Comunanza sia venuta a sapere “casualmente” dell’esistenza del progetto e soprattutto che questa sia rimasta sconcertata dal fatto che “6 delle 12 turbine in progetto vengono collocate da Lucky Wind nei terreni che appartengono ai demani collettivi delle quattro comunanze”, cioè quelle di Cancelli e Coste di Trevi, sul cui terreno sarà installata una turbina e delle Università di Orsano e Cammoro, che invece “subiranno” l’installazione di due turbine ciascuna.

La Comunanza di Cancelli, che ha organizzato l’incontro proprio nella frazione folignate, ha invitato a partecipare gran parte dei vertici della Regione tra cui la presidente Stefania Proietti, gli assessori Simona Meloni e Thomas De Luca e la presidente della commissione consiliare permanente, Letizia Michelini. All’assemblea, che sarà aperta a tutti e che vedrà presenti, tra gli altri, anche i rappresentanti dei sottoscrittori alla petizione “No agli Impianti Eolici nell’appennino, difendiamo l’Umbria Cuore Verde d’Italia”, che hanno promosso un comitato in grado di raccogliere 7mila firme contro l’eolico in Umbria, sarà presentata una panoramica sui progetti che interessano l’Appennino umbro-marchigiano e che prevedono la realizzazione di ben 69 pale eoliche dall’altezza compresa tra i 180 e i 200 metri l’una, con un focus sul progetto di Lucky Wind Spa, senza dubbio quello più rilevante per il territorio di riferimento degli organizzatori dell’assemblea.
DALLA REGIONE – Nel frattempo anche dalla Regione si muove qualcosa. Attraverso una lettera aperta ai sindaci umbri, l’assessore regionale all’Ambiente, Thomas De Luca, ha richiesto che gli enti comunali inviino entro il 28 febbraio osservazioni, proposte e indicazioni in merito a quelle che sono, a loro discrezione, le aree idonee e non idonee sottoposte a tutela rispetto alla costruzione di opere atte a produrre energie rinnovabili. “È fondamentale – ha dichiarato l’assessore – coinvolgere le comunità locali in questo processo. Stiamo valutando ogni iniziativa per garantire la massima applicazione dei canoni concessori su aree di proprietà comunale e per verificare la possibilità di destinare eventuali canoni di compensazione ambientale direttamente alle comunità locali”.

La collaborazione diretta dei Comuni è utile, per De Luca, anche nell’ottica di studiare una nuova legge sulle aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili, come testimoniato dalla richiesta fatta agli enti dalla Regione di inviare indicazioni relative ai beni presenti nel loro territorio che dovrebbero essere oggetto di tutele specifiche, così da poter poi stabilire una fascia di rispetto a questi dedicata, che potrebbe raggiungere fino ai 7 chilometri.

“La transizione energetica è una priorità assoluta per la Regione Umbria – ha continuato De Luca -, vogliamo realizzare impianti per rispondere alle necessità di autoconsumo della nostra comunità, promuovendo le comunità energetiche e approvando una nuova legge sulle aree idonee condivisa con le amministrazioni locali”.

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