“Questa è l’amministrazione delle chiusure”. È dall’anfiteatro del parco fluviale Hoffman che si leva la voce degli esponenti di Alleanza Verdi e Sinistra di Foligno che, striscione alla mano, hanno realizzato un flash mob di protesta contro lo stato d’abbandono della struttura. Ma, più in generale, i rappresentanti della minoranza cittadina lamentano i numerosi siti pubblici che, negli ultimi anni, sono rimasti a porte chiuse. Il riferimento è, ad esempio, agli Orti Orfini, ma anche alle imminenti chiusure dello Zut e degli spazi che ospitano il coworking Multiverso, in attesa che escano dei bandi per la loro riassegnazione. Il focus di Avs è, però, specificatamente sul Ph: “Il parco fluviale – afferma Diego Mattioli, capogruppo in consiglio comunale di Foligno in Comune/Avs – è il clamoroso fallimento di un’amministrazione che stenta a capire il valore dei luoghi di socialità. Sono quasi due mesi che parliamo anche du Zut e coworking, ma per la giunta non c’è urgenza e intanto questi luoghi rimangono nel degrado. C’è anche bisogno di un consiglio comunale aperto sul centro storico – prosegue Mattioli – vedremo chi risponderà. Per quanto riguarda il parco Hoffman, il Comune ha a disposizione 2 milioni di euro e vogliamo capire cosa sarà realmente fatto e come si investiranno questi finanziamenti”. E in effetti la struttura dell’anfiteatro, a distanza di molti anni, versa in condizioni di abbandono e degrado: l’altra faccia di una medaglia che vede invece l’area verde attorno con alcune nuove installazioni in mezzo comunque ad alberature in situazioni precarie.

“Chiediamo delle riaperture in una città che non fa altro che chiudere – commenta la parlamentare folignate Elisabetta Piccolotti -. Questa era la città più viva dell’Umbria sotto il profilo culturale, ma la politica di chiusura degli spazi sociali ha portato a un declino complessivo della vita associativa: va cambiata la rotta”. Per Avs Foligno il parco Hoffman, così come gli altri spazi pubblici della città, avrebbero bisogno di “un grande percorso di partecipazione che porti poi a dei bandi per la loro assegnazione in base ai bisogni di Foligno. L’amministrazione comunale non deve chiudere, ma proporre”.
