Non è bastato il provvedimento che disponeva il divieto di avvicinamento e neanche l’applicazione del braccialetto elettronico a tenerlo lontano dall’ex compagna. Disposizioni che il Gip aveva adottato a carico di un 22enne non più tardi di un mese fa e rispetto alle quali si è reso necessario un inasprimento delle misure necessarie a tutelare la vittima, che durante e dopo la fine delle relazione aveva subito atti di violenza privata, minacce, lesioni personali e danneggiamenti. Per il giovane, infatti, sono scattati gli arresti domiciliari.
Ad occuparsi della vicenda gli agenti del commissariato di Foligno, coordinati dal vice questore Adriano Felici. Sono stati i poliziotti di via Garibaldi a trarre in arresto il 22enne in esecuzione dell’ordinanza emessa da giudice dopo che il giovane non solo aveva violato il provvedimento al quale era stato sottoposto, ma era tornato anche a minacciare l’ex fidanzata. Se, infatti, inizialmente si era attenuto alle disposizioni adottate a suo carico, con il passare delle settimane ha ricominciato a perseguitare la vittima, spingendola a chiedere nuovamente aiuto alla polizia.
E proprio in virtù della gravità della situazione emersa dagli accertamenti effettuati sull’ultimo episodio, la Procura della Repubblica di Spoleto ha richiesto un immediato aggravamento della misura cautelare a carico del 22enne. Richiesta che, come anticipato, è stata accolta dal Gip spoletino che ha dato seguito ad una nuova ordinanza. Agli agenti folignati, dunque, il compito di rintracciare il 22enne e arrestarlo, dando esecuzione a quanto stabilito dal giudice.
Il ragazzo, come emerso all’inizio dello scorso mese di marzo, quando cioè per lui era scattato il divieto di avvicinamento e gli era stato imposto l’uso del braccialetto elettronico, sia durante la relazione che dopo che i rapporti tra i due si erano interrotti, si era reso responsabile di minacce e aggressioni nei confronti della vittima, arrivando a controllarle le chat e addirittura a danneggiarle lo smartphone con un martello, ma non solo. In un altro episodio, infatti, le aveva impedito di partecipare ad una cena aziendale. La situazione era degenerata al punto che il 22enne si era spinto a minacciarla di morte e ad aggredirla fisicamente, provocandole delle lesioni che avevano reso necessario per la donna il ricorso a cure mediche. Da lì, la decisione della giovane donna di rivolgersi alle forze dell’ordine, alle quali è tornata a chiedere aiuto quando neanche i provvedimenti adottati a carico del 22enne erano bastati a mettere fine alle violenze subite.