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Foligno, consiglio comunale sulla manovra fiscale regionale senza…Regione. Insorge l’opposizione

Da parte dell'ufficio di presidenza la scelta di non invitare la governatrice Stefania Proietti e l'assessore Tommaso Bori, nonostante i firmatari della richiesta avessero parlato di convocare “rappresentanti politici e istituzionali”

Pubblicato il 18 Aprile 2025 15:33 - Modificato il 19 Aprile 2025 12:21

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“Non accettiamo che le istituzioni vengano usate in maniera strumentale, goffa e antidemocratica”. Non usano mezze misure i consiglieri comunali del centrosinistra folignate che, in una conferenza stampa convocata d’urgenza, chiedono ai colleghi di maggioranza di rivedere la decisione di convocare un consiglio comunale aperto per discutere della manovra fiscale regionale senza invitare a parlare chi, di fatto, quel documento lo ha redatto e approvato. Un’assise per la quale sarebbe prevista la presenza di diverse associazioni di categoria e sindacati esclusivamente di Foligno, “come se la manovra – denunciano dalla minoranza – fosse ristretta alla nostra città e non riguardasse tutta l’Umbria. In più – incalzano – non è possibile che non siano stati invitati coloro che quella manovra l’hanno fatta”. Da Cgil, Cisl e Uil a Confindustria e Confcommercio passando per Pro Foligno, Innamorati del Centro e Consorzio In Centro, la lista delle associazioni invitate dall’ufficio di presidenza del consiglio comunale non prevede la partecipazione di “rappresentanti politici ed istituzionali”, come scritto in un primo momento dalla maggioranza di centrodestra nella richiesta di convocazione della massima assise: “Anche in questo caso – rimarcano dall’opposizione – siamo di fronte a un controsenso, visto che non è stato dato seguito alla richiesta dei firmatari dell’istanza”. A descrivere quanto accaduto negli ultimi giorni è Maria Frigeri (Patto x Foligno), vicepresidente vicario e componente dell’ufficio di presidenza del consiglio comunale insieme al presidente Giuseppe Galligari e al vicepresidente Mauro Malaridotto: “Già durante la riunione dei capigruppo avevamo chiesto la presenza della presidente della Regione, Stefania Proietti, e dell’assessore al bilancio, Tommaso Bori, e ci era stato detto che questa decisione sarebbe stata presa dall’ufficio di presidenza. È lì che poi mi è stato detto che non c’era nessun motivo per farlo e che casomai sarebbero dovuti essere invitati anche i consiglieri regionali d’opposizione: una valutazione giusta alla quale eravamo favorevoli. Ma, alla fine, vista l’indisponibilità ad invitare le istituzioni regionali, ho lasciato la riunione perché mi è sembrata una chiusura verso i cittadini che, invece, avrebbero potuto porre tutte le domande del caso”. Alla fine il consiglio comunale aperto si svolgerà mercoledì prossimo, 30 aprile.

“Nella precedente consiliatura – ricorda Diego Mattioli (Foligno in Comune) – quando venne convocato il consiglio comunale aperto sulla Sanità, furono invitati l’allora presidente Tesei, così come l’assessore Coletto, il senatore Zaffini e il direttore regionale D’Angelo: l’attuale assise avrebbe avuto come sbocco naturale la convocazione delle stesse figure che attualmente rivestono quei ruoli”. “Perché è stato detto di no?” si domanda Rita Barbetti (Partito democratico), che denuncia come quello della maggioranza sia un comportamento reiterato “per quanto riguarda la mancanza di rispetto ed educazione istituzionale”, mentre per Mauro Masciotti (Città Europa) “è un’occasione persa per portare Foligno al centro del dibattito regionale”. “Avevo accolto favorevolmente la possibilità di convocare un consiglio comunale sulla nuova manovra fiscale regionale, visto che c’è stata un po’ di confusione a livello di informazione – rimarca David Fantauzzi (M5s) -: in questa maniera i folignati avrebbero potuto avere un quadro più chiaro. Scegliere di non invitare la vera fonte della manovra dimostra la volontà di fare un consiglio comunale utile solo come strumentalizzazione politica. È come emettere una sentenza senza ascoltare nemmeno l’imputato”. Di “goffaggine” parla ancora Diego Mattioli, sottolineando come l’ufficio di presidenza non abbia, di fatto, ascoltato la richiesta dei consiglieri di centrodestra che richiedevano la presenza dei rappresentanti politici ed istituzionali: “Non si vuole affrontare il vero problema, ovvero che la manovra fiscale nasce a causa dello smantellamento della sanità pubblica regionale” conclude il capogruppo di Foligno in Comune. Oltre a chiedere ai colleghi di maggioranza di rivedere questa decisione, gli esponenti del centrosinistra annunciano la loro assenza in occasione del consiglio comunale aperto. La loro sarà sì una presenza, ma fuori dall’aula. “Questa – commenta Tommaso Feliziani (Pd) – è una maggioranza che esiste solo all’interno del consiglio comunale e, proprio quel luogo, viene usato come palcoscenico”.

Infine, da parte di David Fantauzzi è stata espressa la volontà di organizzare un incontro pubblico con i rappresentanti della Regione per conoscere a fondo la manovra regionale: “In quell’occasione – dice – i cittadini potranno davvero confrontarsi e conoscere da vicino il documento. Non parteciperemo al consiglio comunale aperto – conclude – non per la paura di non avere argomenti, ma per sottolineare questa sgrammaticatura istituzionale”.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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