Daspo di due anni per un tifoso del Foligno Calcio. È il provvedimento adottato dal questore di Perugia, Dario Sallustio, dopo che il 48enne – membro della tifoseria organizzata del Falco – nel corso della gara tra Foligno e Todi , disputata il 27 aprile scorso allo stadio “Enzo Blasone”, in tre diverse occasioni ha lanciato altrettanti fumogeni in campo.
Ad incastrarlo sono state le immagini riprese dal personale della polizia scientifica nel corso dell’incontro calcistico, grazie alle quali è stato possibile per gli agenti del commissariato cittadino, diretto dal vice questore Adriano Felici, risalire con facilità all’identità del tifoso. Tifoso che già una decina di anni fa, durante una trasferta calcistica, era stato raggiunto da un provvedimento di Daspo, in quel caso della validità di un anno.
L’elemento delle recidiva ha così spinto il questore Sallustio ad ampliare il periodo di validità del Daspo, che – come detto – durerà 24 mesi. Due anni in cui, di fatto, il 48enne non potrà partecipare a manifestazioni sportive di nessun tipo, mantenendo anche una distanza fisica dagli stessi impianti. Questo per quanto riguarda il lato cosiddetto amministrativo. Parallelamente, infatti, a carico del tifoso folignate è scattato un procedimento penale davanti alla Procura della Repubblica di Spoleto per lancio di materiale pericoloso in occasione di manifestazioni sportive, per cui l’uomo dovrà rispondere anche di questo reato, previsto dall’articolo 6 bis della legge 401 del 1989.
Tornando al 27 aprile scorso, l’uomo si trovata al “Blasone” insieme ad un migliaio di spettatori, per la quasi totalità supporter dei Falchetti, in occasione di quella che era, di fatto, l’ultima partita in casa del Foligno Calcio e che ne avrebbe decretato la vittoria nel campionato di Promozione, se non fosse stato per la penalizzazione poi subita dalla società del presidente Filippetti.
Una cornice da grandi occasioni per un match di Promozione, dunque, iniziato con la tifoseria di casa che aveva lanciato in campo la carta utilizzata per le coreografie. Contestualmente il 48enne aveva ben pensato di lanciare il primo dei tre fumogeni, con la carta in campo che aveva quindi iniziato a prendere fuoco, senza creare fortunatamente nessun tipo di problema ma rendendo necessarie le operazioni di spegnimento. Il lancio degli altri due fumogeni, invece, era avvenuto in due successivi momenti.
Tre differenti episodi che, di fatto, avevano rappresentato anche un concreto pericolo per gli altri tifosi presenti in quella parte di tribuna e che gli sono costati cari. A pesare, come detto, è stata l’aggravante della recidiva. Per i prossimi due anni, dunque, il 48enne rimarrà lontano da tutte gli eventi sportivi, così come stabilito dal questore.