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Foligno celebra la sua liberazione. Meloni: “Mai dare per scontati libertà e democrazia”

Nella mattinata di lunedì 16 giugno le celebrazioni in piazza Don Minzoni per gli 81 anni trascorsi dalla lotta delle truppe alleate e dei partigiani contro i tedeschi. “A chi compì questa impresa il nostro più vivo plauso e doveroso ringraziamento”

Pubblicato il 16 Giugno 2025 15:23 - Modificato il 16 Giugno 2025 19:37

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Un giorno “scritto a caratteri d’oro nel libro della storia della nostra città”. Così il vicesindaco di Foligno, Riccardo Meloni, ha descritto la data del 16 giugno. Quella, cioè, che 81 anni fa portò alla liberazione di Foligno dai tedeschi, dopo 36 bombardamenti subiti in quattro anni di guerra.

Come di consueto ad ospitare la cerimonia di commemorazione è stata piazza Don Minzoni, lì dove campeggia il monumento ai caduti realizzato dall’artista Ivan Theimer e intitolato “Ricordo del dolore umano”. E lì dove, come da tradizione, è stata deposta una corona d’alloro alla presenza del picchetto d’onore del Centro di selezione e reclutamento nazionale dell’esercito e dei carabinieri in grande uniforme speciale. Poi, è stata la volta degli interventi istituzionali: prima quello del presidente del consiglio comunale, Giuseppe Galligari; poi quello del vicesindaco Meloni, in sostituzione del sindaco Zuccarini, assente per “inderogabili impegni fuori città”.

Prendendo la parola da quello che è un luogo simbolo della storia di Foligno, Riccardo Meloni ha ricordato il 16 giugno del 1944, quando “le truppe alleate, con l’ausilio delle forze partigiane, lottarono contro i tedeschi ormai in ritirata all’altezza di ponte San Magno, e riuscirono a salvare il ponte di porta Firenze sul fiume Topino, pronto per essere fatto esplodere, già minato”. “Rivolgiamo a chi compì questa impresa e a chi ha combattuto contro gli oppressori della libertà, il nostro più vivo plauso e doveroso ringraziamento” ha dichiarato il vicesindaco folignate, per poi aggiungere: “In questo mondo, in questi tempi, forse come non mai, c’è sete di speranza e torniamo a capire che la libertà e democrazia non si possono mai dare come principi acquisiti. Ricordare serve a questo – ha quindi concluso -: valutare gli errori del passato per impegnarci a non ripeterli e costuire così il nostro futuro”.

Alla cerimonia, oltre alle rappresentanze delle forze dell’ordine e delle associazioni combattentistiche e d’arma, erano presenti anche l’assessore Alessandra Leoni e i consiglieri comunali Mauro Masciotti, Rita Barbetti, Mario Bravi e Federica Piermarini. 

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