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Il caldo mette in difficoltà anche i dipendenti delle Poste: “Condizioni inaccettabili”

A far scattare l’allarme la Slc Cgil e UilPoste che in Umbria denunciano impianti di climatizzazione inadeguati negli uffici, mancanza di divise estive e portalettere costretti a fare le consegne nelle ore centrali della giornata

Pubblicato il 4 Luglio 2025 17:37 - Modificato il 6 Luglio 2025 10:03

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“Inaccettabili condizioni di lavoro”. Così la Slc Cgil e UilPoste bollano la situazione che interessa i dipendenti di Poste Italiane, con riferimento sia agli uffici postali che ai centri di distribuzione dell’Umbria. Il motivo è dovuto alle alte temperature che si stanno registrando nella nostre regione in queste settimane e che, secondo quanto riferiscono le due organizzazioni sindacali, non risparmiano neppure il comparto delle Poste. Ad incidere, da una parte, “l’inadeguatezza degli impianti di climatizzazione, che – spiegano – all’interno di strutture spesso datate e prive di un adeguato isolamento termico risultano cruciali per mantenere un clima accettabile”; dall’altra, invece, “la tardiva e a volte mancata distribuzione dei dispositivi di protezione individuale e delle uniformi estive”. Ad essere interessati, dunque, tanto gli sportellisti quanto i portalettere che, denunciano i sindacati, “si trovano così a lavorare in condizioni climatiche inaccettabili, che determinano un ambiente di lavoro insalubre e rischioso”.

A pesare, nel caso dei portalettere, sarebbero anche i “gravi problemi organizzativi di Poste Italiane”, tali da costringere chi consegna la posta a farlo “spesso nelle fasce orarie centrali della giornata, quelle a maggior rischio per l’esposizione al sole”. Su questo fronte, la richiesta è duplice: risolvere le problematiche organizzative per “evitare o quantomeno limitare il periodo di lavoro nelle ore più calde”; e, a livello nazionale, modificare “la determinazione aziendale che considera incredibilmente tutti i portalettere come ‘lavoratori all’ombra’, a prescindere da dove svolgono effettivamente l’attività”. “Correggere questa valutazione – spiegano i sindacati –, farebbe scattare un aumento significativo delle giornate in cui applicare le misure di cautela (pause, interdizione alla ‘gita’ per lavoratori ipersuscettibili allo stress termico). I portalettere infatti, svolgono la propria attività lavorativa nelle strade delle nostre città, non solo con le auto di servizio (spesso comunque carenti dal punto di vista della climatizzazione) ma anche con scooter e quadricicli elettrici (le famose ‘macchine gialle’) del tutto sprovviste di aria condizionata”.

“Chiediamo all’azienda – concludono Slc Cgil e UilPoste – interventi tempestivi e risolutivi per consentire alle lavoratrici e ai lavoratori di Poste di svolgere il proprio lavoro in condizioni dignitose e sicure”.

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