Domenica 12 ottobre alle 17, all’ospedale di Foligno, il vicario generale delle Diocesi di Foligno e Assisi–Nocera Umbra-Gualdo Tadino, don Giovanni Zampa, presenzierà alla festa di San Carlo Acutis, un evento organizzato dall’Ufficio pastorale per la salute. La celebrazione eucaristica sarà dedicata ai pazienti e al personale dei reparti di neuro riabilitazione e neurologia che, lo scorso aprile, si sono posti sotto la protezione del giovane Santo.
La breve vita di San Carlo Acutis, nato a Londra il 3 maggio 1991, è colma di una spiritualità profonda: partecipava quotidianamente alla messa e definiva l’Eucaristia come “la mia strada verso il Cielo”. Amava lo sport e i computer, strumenti con cui ha saputo diffondere la sua passione attraverso la realizzazione della mostra multimediale “Segni”, dedicata ai miracoli eucaristici. Carlo, lo ricordiamo, è morto giovanissimo, a soli 15 anni, il 12 ottobre 2006, a causa di una leucemia fulminante, dopo un breve ricovero all’ospedale San Gerardo di Monza.
La sua tomba è custodita nel Santuario della Spogliazione ad Assisi. Il 7 settembre scorso la canonizzazione di questo il giovane definito il “santo millennial”, che rappresenta per la Chiesa un forte richiamo a valorizzare la santità nella vita ordinaria e un messaggio rivolto in particolare alle nuove generazioni.
Sono stati due i miracoli riconosciuti dalla Chiesa, realizzati dal giovane: quello più recente approvato a maggio 2024 da Papa Francesco, riguarda la guarigione inspiegabile di Valeria, una giovane studentessa universitaria del Costa Rica, caduta in coma irreversibile dopo un grave incidente a Firenze, con un trauma cranico che non lasciava alcuna speranza. La madre, recatasi ad Assisi pregò per tutto il giorno davanti alla tomba di Carlo Acutis, e la sera arrivò la notizia di un’improvvisa e inaspettata ripresa di Valeria, che in seguito venne in pellegrinaggio al sepolcro del Santo.
L’altro miracolo che aveva invece portato alla beatificazione di Carlo nel 2020, risale all’ottobre 2013, quando un bambino di sei anni in Brasile, affetto da una grave anomalia al pancreas, guarì completamente dopo aver toccato una reliquia del giovane beato.
La ricorrenza di domenica a Foligno, quindi, non è solo un momento di preghiera e riflessione, ma anche un’occasione per celebrare la vita e l’eredità spirituale di un Santo che parla alle nuove generazioni con una fede vissuta con umiltà, ed un linguaggio contemporaneo.