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Foligno, salta la prima commissione su Fils. L’opposizione: “Incomprensibile”

Pubblicato il 8 Agosto 2017 15:37 - Modificato il 5 Settembre 2023 16:54

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E’ con una mail inviata in mattinata che la presidente della prima commissione consiliare di Foligno, Michela Matarazzi, ha annunciato il rinvio dell’incontro dedicato a Fils. Riunione che si sarebbe dovuta tenere alle 16 in sala “Pio La Torre” e che invece ha visto lo slittamento per motivi di salute da parte dell’esponente del Partito democratico. Tutto ciò però non è bastato per non far scatenare l’ira degli esponenti di opposizione. Anche perché all’ordine del giorno il tema era cruciale, ovvero il bilancio 2016 di Fils insieme alla situazione dei debiti e dei crediti allo scorso 15 maggio. “Decisione del tutto unilaterale ed incomprensibile, sia nel merito che nel metodo, in quanto il rinvio non é stato neppure comunicato attraverso gli uffici comunali, tanto che buona parte dei commissari non ne erano informati” affermano Stefania Filipponi di Impegno civile, Elio Graziosi di Sinistra italiana, Riccardo Meloni di Forza Italia e Fausto Savini del M5s”. Per gli esponenti di minoranza, l’atto compiuto dalla Matarazzi è “in spregio e violazione di ogni prassi istituzionale e dimostra – dicono i quattro – che la maggioranza non solo non é in grado di affrontare i gravi problemi della città ma non sa neppure gestire, in maniera corretta e rispettosa, i lavori di organi statutariamente previsti quali le commissioni”. Inoltre, gli esponenti di minoranza ricordo come, per regolamento, “in caso di impedimento del presidente della commissione, è prevista la sostituzione con il vice. Le norme regolamentari – rincarano la dose Filipponi, Graziosi, Meloni e Savini – servono proprio per evitare la gestione personalistica degli organi istituzionali, che é esattamente ciò che é accaduto in questo caso”. Da qui, le opposizioni chiedono le dimissioni della Matarazzi, sottolineando come “una vicenda così grave come quella della Fils con ricadute pesanti sui servizi, sui cittadini e sui lavoratori imporrebbe maggior senso di responsabilità istituzionale, senza opportunismi elettorali o di partito”.

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