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Revisione bombole metano in composito, umbri costretti ad andare fuori regione

Pubblicato il 30 Dicembre 2021 12:10 - Modificato il 5 Settembre 2023 11:26

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Un rimpallo di responsabilità che costringe gli umbri a emigrare. È quello che sta avvenendo, oramai da troppo tempo, rispetto alle revisioni delle bombole metano in composito (Cng4) delle automobili. Una revisione che deve avvenire per la prima volta dopo 48 mesi dall’immatricolazione della vettura e, successivamente, ogni due anni. Sin qui nulla di strano, per quella che potrebbe e dovrebbe essere una procedura di routine per qualsiasi officina autorizzata. Ed invece in Umbria non è così. A denunciare la situazione sono alcuni proprietari di auto a metano con serbatoio Cng4, che hanno segnalato la vicenda alla nostra redazione. “In Umbria è impossibile prendere un appuntamento per la revisione delle bombole”, questa la denuncia di chi è stato costretto a prendere appuntamento nelle Marche o in Toscana. Una segnalazione che la nostra redazione ha voluto verificare, contattando alcune concessionarie e officine umbre. La risposta è stata sempre la stessa, ovvero che i troppi cavilli burocratici della Motorizzazione non permettono di effettuare le ispezioni. Ed allora il passo successivo è stato proprio quello di contattare la Motorizzazione stessa. “I nostri tecnici – ci è stato spiegato – applicano alla lettera il regolamento, ma basta prendere appuntamento attraverso le concessionarie per procedere con la revisione. Qui però è tutto uno scaricabarile” prosegue nell’analisi chi è dall’altra parte del telefono. La stessa persona che, però, quando gli viene chiesto se l’unica soluzione rimanga quella di andare fuori regione, risponde laconicamente “si”. Morale della favola, il tira e molla tra le parti costringe gli utenti a rimboccarsi le maniche e prendere appuntamento fuori Umbria. Il che comporta un’enorme perdita di tempo, oltre ad un aggravio sui costi. Eppure la vicenda è finita da tempo anche tra i banchi della politica. Nel novembre del 2020 i consiglieri regionali Francesca Peppucci e Daniele Carissini (Lega) avevano interrogato l’assessore Enrico Melasecche. In quell’occasione, il titolare ai Trasporti dell’Umbria, aveva specificato come della questione fossero stati coinvolti Ministero e Motorizzazione” affinché potesse essere trovata una soluzione. Ed è stato lo stesso Melasecche, in una dichiarazione dello scorso 29 ottobre, ad annunciare la risoluzione del problema. “Ho avuto conferma dal Ministero di poter comunicare a tutti gli interessati che, in attesa della prossima riforma, le officine umbre possono nel frattempo riprendere ad effettuare le richieste del sopralluogo dei tecnici agli uffici della Motorizzazione di Perugia e Terni – aveva detto l’assessore – per concordare la visita dei tecnici che effettuano le revisioni delle bombole di metano per autotrazione, senza più costringere gli automobilisti a recarsi fuori dall’Umbria”. Le parole di Enrico Melasecche erano arrivate al termine del confronto svoltosi al ministero delle Infrastrutture con il direttore generale della Motorizzazione civile, l’ingegner Pasquale D’Anzi. Un incontro durante il quale – citando Melasecche – il direttore della Motorizzazione aveva dato “la massima disponibilità a ripristinare immediatamente la correttezza nei trattamenti sia a Perugia che a Terni e nelle altre città dell’Umbria”. Una disponibilità che, almeno al momento, non sembra trovare riscontro nella realtà, con buona pace di chi è costretto a “emigrare” per la revisione della propria auto.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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