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Matrimoni in pandemia, gli sposi riscoprono l’autenticità dell’Umbria

Pubblicato il 1 Agosto 2021 09:36 - Modificato il 5 Settembre 2023 12:05

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Il settore dei matrimoni, oramai è noto, è stato tra i più colpiti dalla pandemia. Il lockdown dello scorso anno prima e le varie limitazioni poi, hanno messo a dura prova una serie di professionisti ed esperti del settore. Wedding planner, fiorai, fotografi, artigiani, ristoranti, strutture ricettive, musicisti e via dicendo: tutta una serie di figure e realtà che solamente ora stanno cercando di venire fuori da un momento decisamente nero. 

I NUMERI – Stando ai dati riportati anche dalla Gazzetta di Foligno negli scorsi mesi, in Umbria le imprese attive nel settore dei matrimoni sono circa 1.200 con un fatturato, prima dell’arrivo del Covid, che si aggirava intorno ai 300 milioni di euro l’anno. Circa 2.500 i matrimoni celebrati nel Cuore verde d’Italia prima dell’arrivo della pandemia, di cui intorno ai 300 quelli di coppie straniere per un fatturato diretto di 12,5 milioni e mezzo di euro. Anche in questo 2021 gran parte della “stagione nuziale” è andata persa. Fino a metà giugno non si è mosso praticamente nulla, anche per via dei vari decreti che si sono succeduti. Da qualche settimana a questa parte però qualcosa si è mosso e si sta muovendo. La bella notizia è anche un’altra, ovvero che le coppie, soprattutto quelle straniere, stanno scoprendo o riscoprendo la bellezza dell’Umbria. A raccontarlo è Fatima Palomares di “Umbria Weddings and Events”, wedding planner spagnola ma oramai umbra d’adozione. È stata proprio lei, nel 2014, ad iniziare un importante lavoro di promozione all’estero per far scoprire la nostra regione fuori dai confini nazionali. “Fino a qualche anno fa quello dei matrimoni stranieri in Umbria era un mercato di ‘nicchia’ – racconta la wedding planner a Rgunotizie.it -. Una volta veniva definita la ‘Toscana dei poveri’, ora invece ha una sua identità ben preciso e riesce ad offrire una vera e propria esperienza, ovvero ciò che gli sposi cercano”. 

AUTENTICITÀ UMBRA – Per Fatima Palomares la parola chiave è semplicemente una: “Autenticità”. Proprio così, perché l’Umbria è capace di “farti vivere una vera esperienza italiana sia in termini di cibo che di territorio – racconta l’esperta -. Ci sono piccoli paesi con persone autentiche, capaci di far immergere gli ospiti nell’ambiente che li circonda a 360 gradi. Mi riferisco a piccoli borghi dove c’è gente che gira ancora con l’Ape o ti porta in campagna per farti acquistare prodotti tipici e genuini”. Insomma, oltre al ricevimento, tutto il contesto umbro riesce a valorizzare al meglio l’evento-matrimonio. Nonostante questo, il settore ha ancora un po’ l’acqua alla gola. “Lo scorso anno abbiamo perso il 98% dei nostri guadagni – racconta Fatima Palomares -. Ci sono stati dei ristori, ma sono stati pressoché inesistenti, ovvero una bassissima percentuale rispetto al fatturato 2019. Inoltre, la gente aveva paura di venire in Italia perché all’esterno c’era l’idea che qui stessimo morendo tutti”. Altra questione – non di secondaria importanza – il fatto che da molti paesi del mondo non ci si può spostare tranquillamente senza aver fatto quarantene e quant’altro. Per questo tante coppie straniere hanno deciso di rimandare le nozze in Umbria al 2023. 

CIAO CIAO WEEKEND – Inoltre, c’è stata una piccola rivoluzione: “Ora la gente vuole sposarsi infrasettimanalmente – spiega la wedding planner umbra – perché le strutture offrono prezzi competitivi. Ora il matrimonio non è più solo nei weekend”. Alla figura del wedding planner si sta affiancando poi sempre più la figura del wedding coordinator, ovvero un professionista che il giorno delle nozze controlli che tutto fili liscio. Un professionista scelto da quelle coppie che hanno organizzato in autonomia il proprio matrimonio, ma che nel giorno del “si” vogliono che tutto fili liscio. 

CONTESTO RURALE – Ma c’è anche altro che la pandemia ha cambiato, parola di Fatima Palomares. “Rispetto al passato, le coppie vogliono il matrimonio in un contesto rurale, negli agriturismi. Sono matrimoni magari più economici – spiega l’esperta -, ma il cliente trova la situazione meno costruita, con il ritorno alla natura e alla campagna. Sono matrimoni con meno invitati, ma che puntano di più sull’autenticità”. Insomma, nel settore dei matrimoni l’Umbria sembra avere tutte le carte in regola per giocare un ruolo da protagonista, soprattutto nel post-pandemia.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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