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Da Foligno a Palermo, gli studenti del “Frezzi” al corteo per Falcone e Borsellino

Pubblicato il 23 Maggio 2019 14:43 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:57

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A ventisette anni dalla strage di Capaci l’Italia si ferma per ricordare il giudice antimafia Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro morti per mano di Cosa Nostra il 23 maggio del 1992. Ma anche Paolo Borsellino e i cinque agenti Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Lo fa con manifestazioni dislocate in tutto lo Stivale, a cominciare da quelle di Palermo, lì dove viveva il giudice Falcone, ma anche il collega Paolo Borsellino, ucciso sempre da Cosa Nostra il 19 luglio dello stesso anno, in quella che viene ricordata come la strage di via D’Amelio.

Tra i tanti appuntamenti il doppio corteo per le vie di Palermo con partenza da via d’Amelio e dal supercarcere dell’Ucciardone e arrivo in via Notarbartolo, dove aveva casa Giovanni Falcone. Un appuntamento con la storia al quale prendono parte ogni anno migliaia di cittadini e studenti provenienti da ogni parte d’Italia. Un evento che vede protagonista, anche in questo 2019, il Liceo classico “Frezzi – Beata Angela” di Foligno, presente alla manifestazione con gli studenti del IV A e del IV B, accompagnati dai docenti.

“È dal 2009 che ogni anno gli studenti del liceo classico partecipano al corteo” racconta il vicesindaco ed ex professoressa di greco dell’istituto folignate, Rita Barbetti, che per prima portò in Sicilia i suoi studenti. Ragazzi e ragazze che, insieme a migliaia di altri loro coetanei, annualmente sfilano per le vie del capoluogo siciliano per ribadire il loro no alla mafia, a qualsiasi forma di criminalità organizzata. “Un’esperienza a seguito della quale – prosegue Rita Barbetti – nel 2011 un gruppo di ex studenti del liceo ‘Frezzi’ ormai universitari mi venne a chiedere supporto per la creazione, a Foligno, del circolo di Libera, che si contraddistingue per essere quello con l’eta media più giovane d’Italia”. E così, dal quel maggio 2009 la tradizione si è rinnovata di anno in anno fino ad oggi.

Anche quest’anno, dunque, i giovani studenti folignati sono tornati in Sicilia, indossando tutti delle magliette che esprimono il loro dissenso nei confronti dell’omertà e della mafia, per partecipare al corteo e al minuto di silenzio che scatta in via Notarbartolo alle 17.58 di ogni 23 maggio, quando il giudice Falcone esalò l’ultimo respiro.

“Siamo qui anche noi, come tantissimi altri giovani – spiegano Amedeo Proietti Bocchini,  Alberto Presotto e Aurora Di Arcangelo a nome dei compagni -, per commemorare le morti di Falcone e Borsellino, vittime illustri della mafia. Crediamo tutti che sia necessario mantenere indelebile il ricordo di questi uomini come noi, che hanno lottato strenuamente affinchè l’Italia iniziasse a spogliarsi delle catene omertose dalle quali era avvolta. Le loro idee ora camminano con le nostre gambe e continuano a gridare attraverso le voci di tutti noi giovani. Insieme possiamo restituire la luce a chi per troppo tempo ha vissuto nell’oscurità, nella paura di parlare. Oggi crediamo tutti che se siamo liberi è grazie a loro”.

Il corteo, come di consuetudine, ha segnato l’atto finale di una giornata iniziata con lo sbarco, al porto di Palermo della nave della legalità, partita da Civitavecchia alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella con a bordo 1500 studenti di tutta Italia ed esponenti delle istituzioni nazionali. 

 

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