Si chiama “Foligno che fiotta” ed è il nuovo fenomeno social che sta spopolando in città. Il gruppo Facebook creato quasi per gioco da un’idea di Fabio Ciancabilla, ha raggiunto in pochi mesi quasi 3700 membri. Nato in risposta ai tanti utenti del web che quotidianamente intasano i social con commenti negativi, critiche e malumori, “Foligno che fiotta” è un gruppo dedicato, come si legge nell’ironica – ma nemmeno tanto – descrizione del suo ideatore, “a tutti i fiottoni professionisti o saltuari. Aperto anche a scontenti cronici, brontoloni e disfattisti. Ironia e decenza sono privilegiate”. Insomma, una vera e propria satira in salsa folignate che sta prendendo sempre più piede. Ma il web è sembrato da subito troppo stretto per i simpaticissimi membri del gruppo. A tal punto che da qualche tempo a questa parte le persone che frequentano “Foligno che fiotta” si ritrovano nella vita reale con appuntamenti imperdibili. I loro incontri fanno sempre il pienone di gente. Tutto è iniziato con il concorso dedicato alla miglior copertina da mettere come immagine del gruppo Facebook, per passare poi al questionario “I Farzi”, ovvero una divertente serata il cui scopo era quello di sondare e valutare (con tanto di diploma) la conoscenza del dialetto folignate e le tradizioni locali. Proprio in quell’occasione, i membri di “Foligno che fiotta” si sono conosciuti di persona ed hanno messo alla prova la loro “folignalità”. L’ultimo incontro in ordine di tempo è stato quello di venerdì 27 luglio. Un evento che ha riscosso un enorme successo di pubblico dal titolo “Fiottatour”. A palazzo Trinci si è svolta un’esclusiva visita per “fiottatori”, alla riscoperta della storia locale e delle radici di Foligno. Anche in questo caso però, la guida al Trinci non poteva che essere rigorosamente svolta in dialetto, con annesse battute e rivisitazioni goliardiche di fatti e personaggi di cui il palazzo custodisce la memoria. A fare da cicerone è stata Sara, una delle amministratrici del gruppo, che ha così illustrato le opere dipinte da artisti del calibro di Gentile da Fabriano e Ottaviano Nelli. Visto il grande successo dell’iniziativa, da settembre verranno organizzati altri tour. Insomma, tanti i pregi di “Foligno che fiotta” come, ad esempio, la riscoperta delle tradizioni locali. I membri del gruppo si cimentano spesso anche in vere e proprie gare di cucina, pubblicando foto di pasta fresca “tirata co lu rasagnolu” o del tipico roccio, dolce simbolo della gastronomia folignate. BENEFICENZA – Nel prossimo evento di “Foligno che fiotta” ci sarà spazio anche per la beneficenza. Il nome è tutto un programma: “Cena picchenicche attacca vottone”. L’appuntamento è per il 25 agosto alle 19.30, quando i “fiottatori” si ritroveranno alle 19,30 alle Fonti di Sassovivo. I partecipanti si dovranno portare da casa non solo la cena, ma anche sedie e tavolini perché, come spiega Fabio Ciancabilla: “Ce stonno le panche e li tavulini ma non bastono pè tutti”. Sarà una nuova occasione per ridere e scherzare, ma soprattutto per raccogliere fondi destinati al comitato “Daniele Chianelli”.
“Foligno che fiotta”, il fenomeno social che riscopre la “folignalità” e fa beneficenza
Pubblicato il 4 Agosto 2018 11:18 - Modificato il 5 Settembre 2023 15:48
Il "Fiottatour" a palazzo Trinci
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