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Maran, i sindacati chiedono risposte: “Altrimenti sciopero ad oltranza”

Pubblicato il 29 Gennaio 2018 16:13

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Ancora poche ore e poi si saprà se i dipendenti della Maran credit solution metteranno in pratica lo sciopero a oltranza o no. Già, perché tutto dipenderà da ciò che emergerà dall’incontro di domani, martedì 30 gennaio, alle 10, che vedrà di fronte le tre sigle sindacali della Fisascat Cisl, la Filcams Cgil e la Uilcom Uil, i dipendenti e, ovviamente, i massimi vertici dell’azienda. Sigle sindacali che hanno voluto fare un passo indietro rispetto a quanto deciso subito dopo la presentazione del concordato preventivo da parte della stessa azienda qualche giorno fa, che prevedeva uno sciopero da oggi (29 gennaio) e fino al 15 febbraio, perché vogliono sentire le risposte che verranno date – se mai verranno date ovviamente – da chi oggi ricopre il ruolo di amministratore delegato della Maran, Andrea Marzapane. Incarico che gli è stato “ceduto” qualche giorno fa da Teresa Maran , proprietaria della stessa azienda. Risposte su quell’accordo preso con gli stessi sindacati il 16 gennaio, minimamente menzionato nel concordato, dove era stato messo nero su bianco l’impegno da parte dell’azienda di effettuare al più presto il pagamento di alcune spettanze arretrate. Un accordo che, allo stato attuale, per effetto appunto di quel concordato viene “congelato” insieme a tutti i debiti che l’azienda ha contratto con i committenti. Debiti che ammontano a più di 3 milioni di euro per quanto riguarda la Maran spa e a 8,6 milioni di euro per quanto concerne la sua società satellite R&S (come si legge nei due documenti relativi al ricorso per l’ammissione al concordato preventivo presentati al Tribunale fallimentare l’altro giorno). “I lavoratori e le loro famiglie sono profondamente preoccupati per la mancanza di una reale prospettiva per un’azienda strategica nel territorio spoletino – si legge in una nota che Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uilcom Uil scrissero immediatamente dopo aver appreso dell’avvenuta consegna del ricorso –. Territorio già provato da una forte crisi economica occupazionale”. Sigle sindacali che confermeranno la mobilitazione almeno per i prossimi 15 giorni (eventualità già annunciata, ma messa in stand by per ascoltare ciò che hanno da dire a loro e ai lavoratori i massimi vertici dell’azienda domani) nel caso in cui “l’azienda Maran di Spoleto non renda note pubblicamente le lettere di interesse dei partner, come annunciato dall’amministratore delegato Andrea Marzapane”.

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