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“Sostegno Donna”, dalla Fondazione Umbria per la prevenzione dell’usura un progetto per rafforzare autonomia e dignità femminile

Il progetto è finanziato con un contributo complessivo di 120.000 euro si rivolge a donne residenti in Umbria con Isee fino a 20.000 euro, che si trovino in comprovate situazioni di difficoltà economica

Pubblicato il 6 Ottobre 2025 16:39

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Un aiuto concreto per affrontare le difficoltà economiche quotidiane, prevenire il rischio dell’usura e costruire percorsi di autonomia. Con queste finalità è stato presentato a palazzo Donini “Sostegno Donna”, il nuovo progetto sociale della Fondazione Umbria per la prevenzione dell’usura Ets, sostenuto dalla Consulta delle Fondazioni delle Casse di Risparmio dell’Umbria.

All’evento hanno partecipato Stefania Proietti, presidente della Regione Umbria; Fausto Cardella, presidente della Fondazione Umbria per la Prevenzione dell’Usura e Monica Sassi, presidente della Consulta delle Fondazioni e presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno.

Il progetto, finanziato con un contributo complessivo di 120.000 euro si rivolge a donne residenti in Umbria con Isee fino a 20.000 euro, che si trovino in comprovate situazioni di difficoltà economica. Potranno accedervi donne dai 18 anni in su, italiane o straniere con regolare permesso di soggiorno e residenza in Umbria da almeno cinque anni.

Il presidente della Fondazione, Fausto Cardella, ha ricordato che negli anni oltre 400 famiglie sono state sostenute dai progetti sociali, sottolineando la centralità del sostegno della regione Umbria e della Consulta delle Fondazioni delle Casse di Risparmio. “Noi siamo uno strumento della Regione – ha affermato – e questo progetto dedicato alle donne nasce dalla convinzione condivisa che la loro autonomia e la loro dignità meritino di essere difese con forza. Il nostro principio è ‘assistenza, non assistenzialismo’: i contributi vanno restituiti senza interessi, in rate sostenibili, perché l’impegno a rimborsare è parte del percorso di responsabilità. La dignità passa anche attraverso la cultura e l’indipendenza, ricordo il caso di una giovane donna che, grazie al nostro sostegno, ha potuto iscriversi all’università e continuare i suoi studi. I 50.000 euro che oggi destiniamo a ‘Sostegno Donna’ provengono dai rimborsi spontanei e puntuali dei beneficiari dei precedenti progetti: un circolo virtuoso che restituisce alla comunità ciò che è stato ricevuto con sacrificio”.

La presidente della Regione, Stefania Proietti, ha ribadito il valore strategico dell’iniziativa: “Quello che presentiamo è un’azione che parla di dignità, parità e diritti. La Fondazione ha avuto la forza di costruire questo percorso con la certezza che la Regione c’è e ci sarà sempre, perché il contrasto all’usura e al sovraindebitamento è parte integrante della nostra lotta contro ogni forma di illegalità. Il diritto delle donne a partecipare pienamente alla vita sociale ed economica rappresenta una leva di crescita anche per l’intera società. Sostenere le donne non significa solo promuovere uguaglianza, ma investire sul futuro dei figli e della nostra comunità. Per questo stiamo lavorando per trasformare i bonus in servizi concreti, utilizzando i fondi europei per la conciliazione vita-lavoro, con l’obiettivo di rendere diritti esigibili lo studio, la genitorialità, la cura. L’Umbria deve diventare un esempio di regione capace di mettere al centro la persona e rafforzare i legami di solidarietà”.

La presidente della Consulta delle Fondazioni delle Casse di Risparmio dell’Umbria, Monica Sassi, ha sottolineato la portata etica e culturale del progetto: “Ringrazio il presidente Cardella e la Fondazione per aver promosso questa iniziativa, che ci vede uniti con la regione per un obiettivo comune: la dignità delle persone e la giustizia sociale. Ci sono battaglie che non appartengono solo alle agende istituzionali ma al cuore, e questa è una di quelle. Sostenere le donne in difficoltà significa accompagnarle in un percorso di rinascita, che non è solo economico ma anche educativo, culturale e sociale. La Fondazione Umbria per la prevenzione dell’usura è un modello virtuoso, perché unisce al sostegno economico la prevenzione, l’educazione finanziaria e la capacità di creare un circuito di restituzione che fa della comunità un soggetto solidale che si prende cura di se stesso. Le fondazioni bancarie umbre, da sempre vicine a queste iniziative, continueranno a esserlo perché condividono valori fondanti come la promozione della legalità e della solidarietà. Quando le istituzioni e le realtà sociali lavorano insieme, tutto diventa più efficace, più forte e più incisivo”.

LA FONDAZIONE UMBRIA PER LA PREVENZIONE DELL’USURA

La Fondazione Umbria per la prevenzione dell’usura, ormai da quasi trent’anni, opera sul territorio regionale nella lotta e nella prevenzione all’usura e all’estorsione, fenomeni che minano la tenuta economica e sociale e che si radicano in rapporti economico-finanziari distorti e malsani. Dal 2022 ha avviato una linea di progetti di sostegno sociale, pensati per aiutare famiglie e cittadini nelle piccole spese quotidiane o straordinarie che possono mettere in crisi i bilanci domestici. Dopo “Caro-bollette” (2022), “Caro-vita” (2023) e “Piano casa” (2024), con “Sostegno Donna” l’attenzione è rivolta alle donne umbre, considerate oggi tra i soggetti più fragili e al tempo stesso più fondamentali per l’equilibrio familiare e sociale.

Il progetto riprende i format già sperimentati, con criteri chiari e procedure rapide, e nasce grazie a uno stanziamento deliberato dal Consiglio direttivo della Fondazione, pari a 50.000 euro provenienti dai rimborsi dei precedenti progetti, a cui si aggiunge il contributo della Consulta delle Fondazioni delle Casse di Risparmio dell’Umbria di 70.000 euro, per un totale di 120.000 euro. Il sostegno consiste nell’erogazione di un contributo per far fronte a spese urgenti e necessarie, come bollette di luce, gas e acqua, canoni di locazione scaduti, rate di mutuo o condominio, spese scolastiche e universitarie, cure mediche, trasporti e beni alimentari. Il contributo, che non è a fondo perduto, dovrà essere restituito in massimo 36 rate senza interessi, a partire da sei mesi dall’erogazione.

Con questa nuova iniziativa, la Fondazione conferma il proprio ruolo di riferimento istituzionale e sociale, rafforzando strategie di prevenzione e sostegno che promuovono autonomia, legalità e dignità, contribuendo al rafforzamento del tessuto economico e civile della regione Umbria.

Il progetto partirà nei prossimi giorni e tutte le informazioni utili saranno reperibili sul sito della Fondazione Umbria per la prevenzione dell’usura.

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