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Foligno, associazioni di categoria contro le tariffe dell’imposta di soggiorno

Le tariffe partiranno da 1 euro fino ad un tetto di 3,50 euro e riguarderanno tutte le strutture. Baldassarri (Federalberghi): "Contrari alla tassa, prezzi troppo alti". Berrichillo (B&B): "C'è scetticismo ma saremo collaborativi"

Pubblicato il 23 Dicembre 2025 16:53

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Da un minimo di 1 euro fino ad un tetto massimo di 3,50 euro. Il Comune di Foligno ha approvato le tariffe della tassa di soggiorno, ma non ha accontentato le associazioni di categoria. Attraverso la delibera 618 del 28 novembre l’amministrazione Zuccarini ne ha deciso gli importi e confermato che saranno valide dal 1aprile 2026. Tariffe che includono e differenziano le strutture ricettive alberghiere, quelle extra alberghiere – come ostelli e bed and breakfast –, agriturismi, fattorie didattiche, strutture ricettive all’aria aperta, residenze d’epoca e locazioni turistiche.

Precisamente, chi vorrà soggiornare in un albergo dovrà pagare 1,30 euro al giorno in una struttura ad una stella, 1,50 per un due stelle, 2 euro per un tre stelle, 2,50 per un quattro stelle ben 3 euro qualora la scelta ricada su un cinque stelle. Medesima la logica scelta per gli agriturismi che, sebbene nella catalogazione facciano riferimento ai girasoli, invece che alle stelle, vedono le proprie tariffe dell’imposta di soggiorno oscillare da 1,30 euro, fino a 3.

Per quanto riguarda le strutture ricettive extra alberghiere, sarà di 1,50 euro la tassa giornaliera per country house, case e appartamenti vacanza, affittacamere, bed and breakfast, case per ferie – comprese case religiose di ospitalità e centri di soggiorno studi – e fattorie didattiche. Ad 1 euro fissata per ostelli e rifugi, come per le strutture ricettivi quali campeggi, camping village e villaggi turistici, mentre nel caso delle residenze d’epoca questa schizzerà  a 3,50 euro al giorno. Le locazioni per finalità turistiche e locazioni brevi avranno un’imposta pari a 2 euro al giorno per ogni ospite.

È importante precisare che, secondo il regolamento approvato durante la seduta dell’ultimo consiglio comunale, la tassa si applicherà solo ai non residenti nel Comune di Foligno e dopo quattro pernottamenti consecutivi i turisti non dovranno più pagare la tassa.  L’amministrazione ha anche previsto un’agevolazione del 20% dell’importo per i gruppi turistici organizzati dalle agenzie di viaggio e tour operator di almeno 15 persone. Come già anticipato, da Palazzo Orfini Podestà fanno sapere che il gettito economico previsto per ogni anno sarà di circa 400mila euro.

“Come Federalberghi non possiamo essere soddisfatti di queste tariffe – commenta in proposito a Rgunotizie Marco Baldassarri, referente territoriale di Foligno –, perché sono troppo elevate: ci equiparano a Spoleto, Perugia e Assisi, città che hanno una vocazione turistica che noi non abbiamo. I dati regionali ci dicono che nel terzo trimestre dell’anno cresciamo meno degli altri sia in presenze che in arrivi, tassarli in questo modo non può essere la soluzione. Probabilmente nel 2026 riusciremo comunque a non subirne gli effetti, grazie all’ottocentenario francescano, ma dal 2027 le cose si complicheranno”.

“A questo va aggiunto il discorso dei controlli – prosegue –, abbiamo più volte richiesto al Comune di effettuare delle verifiche su chi pagherà e chi no quest’imposta, ma ci è stato risposto che saremo noi a dover fare la denuncia. Questo non è accettabile, rischiamo che si crei una zona grigia in cui i furbi potranno sbizzarrirsi. Anche il numero di giorni per i quali i turisti dovranno pagare la tassa – al momento quattro – è un tema: abbiamo già presenze basse e gonfiate dai numeri che la caserma ‘Gonzaga’ fa attraverso i concorsi, tanto che nel trimestre tra luglio e settembre rispetto allo scorso anno sono cresciute solo del 4,5 per cento, mentre la provincia di Perugia ha registrato un più 9,1 per cento. Cresciamo meno degli altri e adottare una strategia come questa non fa altro che aumentare il rischio di peggiorare”.

Sulla questione è intervenuta anche Alice Berrichillo, presidente dell’associazione B&B “Nel Cuore Verde dell’Umbria”, che ha spiegato: “Foligno è sempre stata una città che ha potuto vantare tra i suoi pregi la mancanza di una tassa di soggiorno e la sua introduzione non può essere sicuramente qualcosa di cui essere entusiasti. Detto ciò – ha aggiunto –, nonostante partiamo un po’ scettici rispetto a questa novità cercheremo di lavorare nel modo più collaborativo possibile con le istituzioni, così da adeguarci e lavorare tutti nella stessa direzione. L’auspicio è che il gettito nelle casse del Comune possa permettere all’amministrazione di trasformare la città da un luogo di passaggio ad una vera e propria meta”.

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