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Smog a Foligno, Bianchini: “polemica sterile”. Metelli: “ragioniamo sulle emissioni delle auto”

Pubblicato il 27 Novembre 2014 18:04 - Modificato il 6 Settembre 2023 01:36

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Continua a tenere banco, a Foligno, il dibattito sulla qualità dell’aria. Dopo la relazione pubblicata dal Wwf, secondo cui quella della città della Quintana sarebbe l’aria “più inquinata dell’Umbria, sopra a Terni e Perugia”, si amplia il coro di voci a sostegno di questa tesi. A prendere la parola è oggi il Movimento 5 stelle che in una nota invita l’amministrazione comunale a guardare in faccia la realtà. “Non è possibile che il sindaco – dicono i pentastellati – si limiti ad emettere ordinanze di chiusura al traffico veicolare per limitare la concentrazione di polveri sottili. Fare solo questo – proseguono – significa nascondere il problema”. Per i cinque stelle la soluzione starebbe in una progressiva chiusura del centro storico alle auto, accompagnata da un serio e organico piano di incremento dei trasporti pubblici oltre ad un’attività di sensibilizzazione sul tema dell’inquinamento che coinvolga anche le scuole. Come riportato dal coordinatore del Wwf di Foligno, Sauro Presenzini, infatti, ad influire sulla qualità dell’aria sarebbe, in prima battuta, il traffico cittadino. Tesi che non convince, però, il presidente di Confartigianto Foligno, Giovanni Bianchini: “non è questione di traffico veicolare. In questi giorni c’è stato più inquinamento a causa della nebbia. Con questa situazione atmosferica infatti i gas ristagnano perché non c’è movimento d’aria – spiega Giovanni Bianchini – Foligno viene paragonata a Giano, ma bisogna vedere anche gli abitanti”. Bianchini poi prosegue così: “è chiaro che queste sono dichiarazioni fatte da menti imbevute di ideologia politica. Andiamo a misurare lo smog quando c’è la tramontana, non troveremo niente”. Per il presidente di Confindustria Foligno, Giuseppe Metelli, invece, sono diversi i fenomeni che incidono sulla qualità dell’aria: “i motivi sono diversi. Il primo è il periodo meteorologico che stiamo attraversando, poi sistematicamente in inverno abbiamo questi problemi. – afferma Metelli – Il traffico veicolare incide sicuramente, ma bisogna prendere in considerazione anche il riscaldamento degli edifici”. Per Metelli però, bisogna riflettere sulle autovetture: “bisogna soffermarci soprattutto sul tipo di macchine. I motori Euro5 o Euro6 non pesano sull’inquinamento cittadino. Valutiamo questa possibilità, chiudendo una parte del traffico ai mezzi che non hanno queste caratteristiche”.

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