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Foligno, un anno dal Mismetti-bis. Intervista al sindaco

Pubblicato il 26 Giugno 2015 11:35 - Modificato il 5 Settembre 2023 23:45

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E’ passato oramai un anno dalle elezioni comunali che a Foligno hanno portato alla rielezione di Nando Mismetti a sindaco. A dodici mesi dall’inizio del suo secondo mandato alla guida della città, la redazione di Radio Gente Umbra lo ha voluto incontrare per parlare di presente e futuro.

 

Sindaco Mismetti, è passato un anno dalla sua rielezione a sindaco della città di Foligno. Innanzitutto tracciamo un bilancio. Che mesi sono stati?

Oramai questi ultimi anni sono sempre segnati da una profonda crisi economica e sociale. Anche se si vedono dei timidi segnali di ripresa, ci siamo ancora dentro. Dall’altra parte ci misuriamo con sempre minori risorse da parte del governo nazionale e con una crescita del disagio e dei bisogni dei cittadini. Al di la di questo quadro, Foligno grazie anche agli interventi programmati e realizzati in tempi recenti, può essere ancora serena. Il nostro bilancio è in ordine il che non è certo scontato. Basta guardare le realtà vicine a noi, dove i bilanci sono in difficoltà. In più, la riqualificazione della città ci permette di avere opportunità importanti.

Se vogliamo fare un parallelismo, è stato più difficile il primo anno del primo mandato o questo primo anno?

Nei primi giorni di maggio ho fatto venticinque anni di presenza in Comune. Sono entrato in consiglio comunale nel 1990. I primi cinque anni ero un consigliere di opposizione e poi dal 1995 la coalizione di centrosinistra ha vinto gli appuntamenti elettorali. Via via ho svolto quindi diverse funzioni. In questi venticinque anni abbiamo passato periodi complicati come il terremoto del ’97 e l’impegno dovuto alla ricostruzione. Ma non c’è paragone rispetto a quello che abbiamo vissuto in questi ultimi cinque o sei anni. Una volta amministrare una città era anche avere il consenso dei cittadini, oggi questo non esiste più. Non siamo più in grado di rispondere anche a richieste elementari. Un esempio? La situazione delle strade è sotto gli occhi di tutti, ma non possiamo intervenire perché bisogna fare delle scelte. Il Comune di Foligno, negli anni, ha investito molto nei servizi ed è chiaro che qualcosa deve essere sacrificato, come le manutenzioni. Il cittadino ha diritto ad avere una risposta anche sotto questo punto di vista, ma con i bilanci di oggi si devono fare delle scelte. Dal punto di vista produttivo, tranne l’edilizia, il settore ha tenuto bene. E’ il caso della meccanica e dell’aerospazio, con industrie che hanno attenuato la crisi.

Giugno avrebbe dovuto rappresentare l’apertura della nuova Ss77, ma non è stato così. L’inchiesta della trasmissione Report ha costretto Anas ad effettuare nuove verifiche sulle gallerie, bloccando di fatto tutto. Che novità ci sono?

Le notizie degli ultimi giorni evidenziano come dalle indagini che sono state fatte sulla galleria de La Franca, nel 3% del tratto c’è meno cemento di quello che il progetto prevedeva. Stando però alle dichiarazioni delle aziende impegnate e di Anas, non ci sono problemi di sicurezza. Tutto ciò farà slittare l’apertura ad ottobre. Teniamo conto che comunque eravamo quasi in anticipo con i tempi. Credo che sarebbe stata l’unica volta al mondo, in Italia sicuramente. Certo, aprire a luglio avrebbe significato andare al mare con più facilità ad agosto, ma manca comunque poco. Non ci scordiamo che questa è la più grande opera pubblica realizzata in Italia in questi ultimi anni.

Il ripopolamento del centro storico ha portato ad alcune frizioni tra residenti e locali dovuti alla così detta “movida”. Dopo i vari incontri con i soggetti interessati, cosa farà il Comune?

La ricostruzione post-sisma ha riqualificato la città. Oggi chi viene a Foligno sottolinea la sua bellezza. Bisogna essere bravi a ricostruire un nuovo equilibrio tra i residenti che hanno i loro diritti a vivere serenamente, gli operatori, e tutti coloro che vivono la città soprattutto nelle ore serali. Foligno è diventata un punto di riferimento per il territorio e non solo per i ragazzi, perché di sera si vedono anche molte famiglie. Solamente qualche sera fa la guardia di finanza ha effettuato dei controlli e da quello che so, non ci sono stati problemi. In merito alla ‘movida’ c’è anche il tema dell’occupazione. Tanti ragazzi e ragazze sono interessati da questo processo produttivo. Serve la buona volontà per cercare di trovare un equilibrio. I tavoli servono ad arrivare ad arrivare ad una convivenza, rispettandosi l’uno con l’altro.

Guardando dentro la maggioranza, c’è chi ha ancora un po’ di ‘mal di pancia’. La situazione è risolvibile? Questa legislatura è partita con qualche problemino…

Intanto devo dire che quella precedente non è stata meno problematica. In questa però mi aspettavo un clima diverso. Non penso che ci siano problemi particolari, ma come in tutte le famiglie c’è la disponibilità a confrontarsi, ma voglio analizzare la situazione della nostra città. Siamo uno dei pochi Comuni che riesce a fare il bilancio. Sono presidente della Provincia e lì non si riesce a farlo. In questa città abbiamo investito anche nei servizi con l’assunzione di quattro nuove maestre perché non volevamo ridurre l’offerta. La città è vivace e gli eventi culturali sono alti. Non capisco quindi i mal di pancia, anche se è normale che possano esistere punti di vista diversi. Ma alla fine si deve arrivare sempre ad un momento di sintesi e di responsabilità non tanto per il sindaco, ma per i cittadini e per la città. Perché se ci sono le condizioni si va avanti, altrimenti il mondo continua anche senza di noi. Ognuno deve comunque assumersi le sue responsabilità.

Questione ex Zuccherificio. Dobbiamo aspettarci novità in merito all’annosa vicenda? E’ cambiato qualcosa?

Dal punto di vista dei rapporti con le proprietà non è cambiato nulla, anche se il Comune sta concludendo la parte amministrativa che gli spetta. Con il bilancio che porteremo in consiglio comunale a luglio, faremo una proposta che cercherà di sbloccare la situazione. Vogliamo separare i due ambiti per ridurre le tensioni tra le due proprietà. C’è però una premessa: tutto cammina con il consenso e la condivisione dei proprietari. L’amministrazione non può fare da sola né decidere per conto suo. Al di la delle vicende del recente passato, vogliamo mettere sul tavolo una proposta per rimuovere una situazione che non si può più accettare.

Il Mismetti-bis si era aperto con la novità dei consultori, tra cui Carlo Cambi. Quanto deve puntare Foligno sull’enogastronomia e la cultura?

Se guardiamo al futuro, il turismo è la nostra carta vincente. Su questo possiamo giocare un grande ruolo, perché abbiamo una collocazione logistica strategica. Mi riferisco alla strada dei Due Mari, la nuova Ss77, la ferrovia. Senza dimenticare lo sviluppo dell’aeroporto. Tra poco inaugureremo la palazzina dei servizi e l’impianto del carburante. Il Giubileo può essere l’occasione di sfruttare le nuove norme sull’aviazione che prevedono la possibilità, in aeroporti come quello di Foligno, di effettuare volti turistici fino a 19 persone. Carlo Cambi può darci una grande mano, perché dobbiamo rilanciare un filone fondamentale. La nostra grande industria è il nostro paesaggio, le eccellenze ambientali e la filiera gastronomica. Questa è la vera scommessa che abbiamo.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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