Il caldo torrido registrato in questo periodo non blocca gli impianti irrigui del Consorzio di bonificazione umbra. A quanto pare, infatti, non dovrebbero registrarsi interruzioni nell’irrigazione a servizio delle produzioni agricole, ma solo qualche riduzione negli orari. Al momento, quindi, sembrerebbero garantiti i turni essenziali. Il problema potrebbe sorgere solo nel caso in cui gli attuali picchi di temperature dovessero perdurare in maniera significativa nei prossimi giorni. A questo punto,msi dovrà necessariamente pensare ad una riduzione del servizio. “Nella zona dello spoletino, dove l’acqua viene dall’invaso sul torrente Marroggia – afferma Candia Marcucci, direttore del Consorzio di bonificazione umbra – non ci sono problemi, nel senso che la distribuzione avviene con i ritmi consueti. Qualche turnazione di orario la stiamo facendo, invece, sugli impianti di Foligno e Trevi. Qui l’acqua infatti – sottolinea – viene captata dal Topino e dal Clitunno, quindi senza piogge non si può continuare a pieno regime. Ma se siamo fortunati, come dicono le previsioni, e il tempo ci assiste con un calo delle temperature e qualche precipitazione, riusciremo a finire la stagione senza problemi”. Tuttavia, le criticità idriche in Umbria ci sono e testimoniano anche “la necessità – come affermano dalla Bonifica – di investire sugli impianti irrigui regionali, cui solo marginalmente si può far fronte con il ‘Piano irriguo nazionale’, la cui dote finanziaria si è ridotta, nel corso degli anni, a soli 300 milioni di euro”. Il Consorzio, in particolare, gestisce circa cinquemila ettari di irrigazione, di cui millecinquecento serviti dalla diga di Arezzo. Inoltre, poi, il completamento dell’adduzione della diga di Valfabbrica fino a Foligno e Trevi – secondo il Consorzio – consentirebbe all’Ente di interrompere i prelievi dal Topino e dal Clitunno e “di distribuire l’acqua a gravità anche negli impianti a pioggia di Foligno, Montefalco, Trevi e Castel Ritaldi, con evidenti benefici ambientali ed economici”. L’acqua irrigua, infatti, non avrebbe più bisogno di essere sollevata in quota per poi essere distribuita. Ciò, quindi, comporterebbe meno spese per gli agricoltori, in virtù del risparmio energetico. “Stanno facendo queste adduzioni dalla diga di Valfabbrica che arriveranno fino a Cannara e Spello – spiega Marcucci – Farle fino al comprensorio del Consorzio significa più acqua a disposizione. Si tratta infatti di un invaso che ha molta capacità, intorno ai 200 milioni di metri cubi. Quindi – conclude – è una battaglia da fare tutti insieme per avere questa opportunità”. Ma non solo. Il Consorzio ha predisposto da tempo numerosi progetti: dall’ampliamento dei propri impianti alla riconversione in impianti a pioggia delle aree irrigue servite dalle prese sul fiume Topino e sulla Formella. Altri sono stati invece redatti, con finanziamento della Regione dell’Umbria, per l’irrigazione della piana di Cannara e Bevagna e per la riattivazione dell’impianto di irrigazione di Brufa e Torgiano.
Bonifica umbra, il caldo non ferma gli impianti irrigui
Pubblicato il 22 Luglio 2015 13:24 - Modificato il 5 Settembre 2023 23:31
Gli irrigatori
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