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Stagione irrigua già in crisi: “Preoccupazioni per la primavera-estate”

Pubblicato il 29 Gennaio 2024 17:03

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Un inverno anomalo con pochissime precipitazioni, soprattutto nevose. In quella che dovrebbe essere una stagione caratterizzata da temperature decisamente molto più basse di quelle che stiamo vivendo, a preoccupare non è solo la colonnina di mercurio al di sopra della norma. A spaventare il Consorzio della Bonificazione umbra è la scarsità di pioggia e di neve caduta sin qui, che rischia di mettere in difficoltà la stagione irrigua. Quella della prossima primavera-estate si preannuncia all’insegna del risparmio d’acqua. Per la metà di aprile è previsto l’avvio della stagione irrigua, con le attuali disponibilità che stanno già facendo segnare l’accensione di un campanello d’allarme.

È in corso una stagione invernale finora avara di piogge significative – dicono dal Consorzio della Bonificazione umbra – indispensabili per riempire i bacini necessari a soddisfare le esigenze irrigue del periodo primaverile-estivo, e poco ci si dovrà aspettare dalla stagione primaverile riguardo lo scioglimento delle nevi data la scarsità delle precipitazioni nevose sulle montagne che circondano la Valle umbra”. 

Gli impianti irrigui del Consorzio della Bonificazione umbra, a pioggia (distretto a valle di Spoleto, distretto in destra fiume Topino nel comune di Foligno e distretto piana di Trevi e Montefalco nei comuni di Trevi, Montefalco e Castel Ritaldi) e a scorrimento (distretto in sinistra fiume Topino, distretto Bordoni, distretto Rioveggiano e Canale Formella in comune di Foligno), ricevono acqua che deriva dalla diga di Arezzo e dai fiumi Topino, Clitunno e Menotre. 

Se al momento non si può prevedere quale sarà la portata dei fiumi che servono gli impianti irrigui, si deve però registrare che la diga sul torrente Marroggia, in località Arezzo di Spoleto, ad oggi presenta una quota di invaso di 398,16 su un totale di 405,50, quindi un volume disponibile per l’irrigazione pari al 44,08%. 

Gli impianti irrigui consortili servono circa 5.000 ettari di terreno e oltre 3.000 utenze – specifica Candia Marcucci, direttore del Consorzio -, a fronte del ripetersi sempre più frequente di fasi di scarsità idrica, il Consorzio sta lavorando per rendere gli impianti più efficienti, ridurre le perdite e incentivare il risparmio dell’acqua irrigua. Si tratta di interventi strutturali, come quello finanziato dal ministero dell’Agricoltura per circa 10 milioni di euro, che ci consentirà di sostituire parte delle condotte che dalla Diga di Arezzo servono l’impianto di Spoleto e per l’installazione di idrocontatori. Sono inoltre in corso lavori per circa 5 milioni di euro per ampliare l’impianto di Irrigazione di Trevi al cosiddetto Distretto del Sedano Nero, dove oltre ad aumentare il comprensorio irriguo si procederà ad ammodernare gli impianti tecnologici e ad installare idrocontatori”.

Contiamo di ultimare entrambi gli interventi nel corso del 2024 – comunica il presidente Paolo Montioni – e di poter ottenere un finanziamento per l’ammodernamento degli impianti irrigui a pioggia nel folignate, incluso l’adeguamento della vasca di compenso di San Sebastiano. Oltre questo – aggiunge – effettuiamo un monitoraggio continuo sui nostri distretti irrigui, in vista delle prossime semine primaverili, invitando tutti gli agricoltori a riconsiderare, laddove possibile, i propri piani colturali, tenendo conto delle previsioni della effettiva disponibilità di acqua irrigua”.

Da parte sua, il Consorzio ci tiene a sottolineare anche l’attivazione del servizio Irriframe, che consente alle imprese agricole, che possono aderire del tutto gratuitamente, di dare acqua alle proprie colture seguendo il cosiddetto “consiglio irriguo”. Tale sistema, servendosi di dati forniti da centraline meteo pubbliche o private nonché da sensori aziendali, suggerisce all’agricoltore il momento in cui effettuare l’intervento irriguo e il volume d’acqua da distribuire, per evitare sprechi di risorse e cali di resa.

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