Esperti e studiosi a confronto sugli scavi ed i relativi dati emersi sull’Abbazia di Santa Croce di Sassovivo. L’occasione buona sarà quella di martedì 20 ottobre, quando alla Pontificia Università Gregoriana di Roma (ore 15.30) si svolgerà un incontro scientifico dove si studieranno anche le prospettive di ricerca in seguito ai ritrovamenti fatti a ridosso dell’abbazia folignate. “Verrà fatto il punto sulla situazione degli scavi portati avanti negli ultimi due anni dall’Università La Sapienza e dalla Pontificia Università Gregoriana – ha detto Rita Barbetti, vicesindaco del Comune di Foligno che interverrà all’incontro con Roberta Taddei, presidente dell’associazione ‘Amici dell’Abbazia di Sassovivo’ – ma anche gli studi compiuti recentemente da alcuni docenti ungheresi sulle ossa ritrovate, oggetto ancora di approfondimento. E’ un evento molto importante per il nostro territorio”. A confrontarsi poi, saranno studiosi ed esperti del settore. Lia Barelli dell’università “La Sapienza” di Roma farà un’introduzione storico-architettonica al complesso abbaziale, Maria Romana Picuti dell’università “La Sapienza” ricorderà le campagne di scavo del 2014 e del 2015, Raffaele Pugliese dell’università “La Sapienza” si soffermerà sull’area cimiteriale mentre tre docenti dell’università di Budapest parleranno delle sepolture e dei dati antropologici. Eleonora Scopinaro dell’università “La Sapienza” tratterà l’analisi della murature medievali della chiesa mentre Angela Baldanza dell’università di Perugia affronterà il tema legato alle pietre da costruzione e ornamentali del complesso abbaziale. Nel corso dell’incontro, moderato da Letizia Ermini Pani della Società Romana di Storia Patria, ci sarà spazio per le nuove prospettive di ricerca con gli interventi di Ottavio Bucarelli della Pontificia Università Gregoriana, Roberta Loreti dell’università “La Sapienza”, Maddalena Paolillo dell’università “La Sapienza”, Matteo Pieretti dell’università “La Sapienza” e di Michele Asciutti dell’università “La Sapienza”. Concluderà l’incontro Giovanni Carbonara dell’università “La Sapienza”.