La vendita della ex Merloni a Giovanni Porcarelli è valida. A decretarlo è stata, con un vero e proprio colpo di scena, la Corte di Cassazione che in un sol colpo ha ribaltato le precedenti due sentenze. Secondo il tribunale supremo quindi, il passaggio dell’azienda all’imprenditore marchigiano da parte dei giudici è avvenuto in maniera congrua e non come sostenuto dalla banche, che avevano deciso di percorrere le vie legali. Grande la soddisfazione da parte delle sigle sindacali. Fim, Fiom e Uilm di Marche ed Umbria esultano per aver risolto una situazione che “bloccava l’attività industriale della J&P Industries di Porcarelli e di conseguenza il lavoro dei 700 dipendenti”. La notizia arriva a poche ore dal prolungamento, da parte del ministero del Lavoro, della cassa integrazione per altri due anni nei confronti dei lavoratori. “Un’altra tessera del puzzle va al proprio posto” commenta il consigliere regionale Pd Andrea Smacchi. Per il consigliere “ora non ci sono più alibi e quell’azienda deve ripartire ed essere messa nelle condizioni di farlo”. E’ grande anche la soddisfazione da parte dei sindaci di quei Comuni della fascia appenninica che più di altri hanno risentito del contraccolpo legato alla vertenza della ex Merloni. “Ora Porcarelli non ha più questa spada di Damocle e può mettere in atto il suo piano industriale – afferma Presciutti, sindaco di Gualdo Tadino – in teoria può far ripartire la produzione e mettere a lavorare le 700 persone. Ora bisogna capire quali nuovi scenari possono aprirsi. Quello di oggi (martedì ndr) possiamo considerarlo un regalo di Natale anticipato”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il primo cittadino di Nocera Umbra, Giovanni Bontempi: “Per i lavoratori della J&P è una notizia positiva. Non dobbiamo però abbassare la guardia sia su questa questione sia per quanto riguarda coloro che sono riamasti fuori. Dobbiamo puntare forte sull’Accordo di programma, è finito il tempo delle chiacchiere”.