Dalla considerazione che la scienza è fondamentalmente anche un veicolo culturale, il professor Roberto Battiston presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana basa la sua relazione sul rapporto scienza e arte, scienziati ed artisti, sul legame tra scienza e fantasia. Il cinema racconta fiabe, storie relative all’immaginario collettivo, al nostro vissuto, alla nostra dimensione più profonda e l’osservazione dello spazio ha un ruolo fondamentale in questo percorso. In un momento in cui si parla molto di turismo spaziale, il cinema contemporaneo è una potente macchina culturale e tecnologica che si alimenta dell’immaginario e delle stesse professionalità che sono dietro ai grandi progetti spaziali ed alle grandi scoperte spaziali. Come sempre, partendo dai viaggi sulla luna di Verne (dal romanzo “Dalla Terra alla Luna” è stato tratto il primo film di fantascienza del 1902 “Viaggio nella luna” di Georges Melies) continuiamo ad immaginare quello che scopriremo. Oggi, infatti, scienza e fantasia si stanno avvicinando sempre di più. L’immaginazione filmica, sottolinea il presidente, ci ha portato aldilà della scienza ma con un’aderenza molto maggiore di quella del passato. Il professore cita diversi film che hanno rappresentato lo Spazio e le leggi che lo regolano, ma si sofferma su Interstellar (film di fantascienza del 2014), il più realistico o realista. Il regista e lo sceneggiatore per la prima volta provano a rappresentare un buco nero (è stato prodotto un wormhole, un tunnel spazio-temporale, elemento cruciale nella trama di “Interstellar”) ed a riprodurre quanto più possibile la realtà attraverso effetti speciali spettacolari e l’applicazione attenta delle leggi sulla relatività generale di Albert Einstein. Forse nelle più fervide fantasie, personifichiamo qualcosa di ancestrale.
Scienza, arte e fantasia nel convegno di Roberto Battiston
Pubblicato il 15 Aprile 2016 08:50 - Modificato il 5 Settembre 2023 20:47