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Ex Novelli, i sindacati bocciano il Piano industriale: “Non facciamo sconti a nessuno”

Pubblicato il 13 Febbraio 2017 16:53 - Modificato il 5 Settembre 2023 18:06

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Vertice capitolino per l’oramai ex Novelli, passata alla Alimenitaliani. Da settimane si attendeva il Piano industriale della nuova compagine societaria. Piano che sarebbe dovuto arrivare a gennaio ma che invece è slittato di alcuni giorni. Al ministero dello Sviluppo economico, i vertici della Alimentitaliani hanno incontrato il coordinamento sindacale di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil. Presentate, da parte della società, le linee guida del Piano industriale. La volontà dei nuovi proprietari è quella di ristruttura i debiti maturati dalla ex Novelli in questi anni, prevedendo investimenti nei principali business del Gruppo: dal rafforzamento delle produzioni agricole al consolidamento del settore panificazione e pet food. “L’azienda – spiegano i sindacati al termine dell’incontro romano – ci ha tenuto a specificare che la mole di investimenti necessari non è attualmente quantificabile a causa della condizione di instabilità economico finanziaria in cui versa il Gruppo. Allo stato attuale – proseguono – l’azienda ha dichiarato di non essere nelle condizioni di fornire un piano industriale per Nuova Panem (con sede a Muggiò) per ulteriori approfondimenti in corso”. Ma quello che più spaventa le organizzazioni sindacali e i lavoratori è il fatto che il nuovo Piano industriale prevedrebbe un consistente taglio del costo del lavoro, chiedendo così ulteriori sacrifici ai dipendenti. “Le organizzazioni sindacali e le rappresentanze di tutti i siti, hanno posto la necessità di approfondire con maggiore precisione i numeri del Piano, essendosi fermati in questo primo incontro solo alle linee guida – spiegano in una nota Cgil, Cisl e Uil -. In merito alla volontà di ridurre il costo del lavoro, le organizzazioni sindacali hanno rivendicato il percorso fin qui fatto, pieno di sacrifici già fatti dai lavoratori e dalle lavoratrici finalizzati al salvataggio dell’azienda e alla tutela del posto di lavoro. Siamo convinti – proseguono – che il rilancio dell’azienda non possa passare solo attraverso il costo del lavoro e i sacrifici dei lavoratori, né tanto meno si può pensare di subordinare la mole di investimenti da fare al taglio costo del lavoro. Come anche in relazione alla volontà annunciata dall’azienda di voler esternalizzare i servizi amministrativi e impiegatizi; siamo convinti che questa non sia una soluzione accettabile”. Ed è per questo che i sindacalisti hanno chiesto all’azienda di ritirare quest’ultima proposta, cercando di avviare un confronto necessario per trovare soluzioni alternative. “Ci riserviamo poi di esprimere un giudizio compiuto sulle linee guida del Piano industriale quando si entrerà nel merito dello stesso – affermano i sindacati -. In più si è invitata l’azienda a garantire relazioni sindacali rispettose dei contratti, delle parti e dei lavoratori a partire dalla programmazione di incontri sindacali nei siti del Gruppo”. “Non siamo più disposti a fare sconti a nessuno – concludono sindacati e lavoratori – valeva per la famiglia Novelli ieri, vale per la nuova proprietà oggi”. Nei prossimi giorni sono in programma assemblee dei lavoratori, per condividere con tutti i dipendenti l’esito di questo primo incontro. Nel frattempo i sindacati confermano lo stato di agitazioni di tutti i siti.

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