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Spoleto, i sindacati ad Errani: “Vogliamo tavoli territoriali di settore”

Pubblicato il 13 Febbraio 2017 17:13 - Modificato il 5 Settembre 2023 18:06

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Prima sono arrivate le bacchettate da parte dei sindacati. Poi quelle del sindaco di Spoleto, Fabrizio Cardarelli. E alla fine è toccato a loro parlare: a Vasco Errani, commissario per la ricostruzione post sisma, e Catiuscia Marini, presidente della Regione dell’Umbria, che lunedì mattina hanno partecipato al confronto tra i rappresentanti sindacali e quelli delle associazioni di categoria da Confindustria a Coldiretti, che hanno partecipato al convengo dell’Albornoz di Spoleto dal titolo “Ricostruiamo?”. Una domanda che, forse, vuole essere anche un monito a fare presto. “A quattro mesi dal sisma di ottobre, possiamo dire di essere ancora nella fase dell’emergenza”, è stata la considerazione iniziale e preoccupata fatta da Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria che lunedì mattina hanno chiamato a raccolta istituzioni, associazioni datoriali e cittadinanza a Spoleto, per fare il punto sulla situazione delle aree colpite dai terremoti del 2016 e avanzare proposte per delineare una strategia condivisa di rilancio territoriale. I tre sindacati umbri hanno presentato alla presidente della Regione, Catiuscia Marini, e al commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani, il punto di vista del mondo del lavoro, che rivendica un ruolo centrale nella ricostruzione, “che non è solo quella degli edifici, ma è prima di tutto sociale ed occupazionale”, hanno detto. Nella relazione unitaria Cgil, Cisl e Uil sono partite dalle criticità e dai ritardi, sottolineando come la ricostruzione sembri ancora “ben lontana dall’iniziare”, con molti cittadini che “si sono affidati all’iniziativa autonoma” e “la consegna dei containers collettivi che è rallentata”, tanto che “dei dodici previsti per Norcia e Cascia ne sono stati consegnati meno della metà”. Per non parlare della viabilità, “che ha mostrato tutta la sua fragilità, e rischia di penalizzare ulteriormente tutta la zona del cratere, per il prossimo futuro”. Anche da un punto di vista economico le preoccupazioni dei tre sindacati umbri sono forti: praticamente tutti i settori sono stati interessati, dall’agroalimentare al turismo, dal pubblico impiego al sistema del credito e via dicendo. Da qui la richiesta rivolta in particolare al commissario Errani: “Chiediamo urgentemente tavoli territoriali specifici, anche di settore, perché non è possibile che la gestione resti in capo alle sole istituzioni centrali”. Insomma, per Cgil, Cisl e Uil la via di uscita “deve essere necessariamente quella di ridare voce a livello locale”. Il sindaco di Spoleto, Fabrizio Cardarelli, ha fatto poi il punto sui danni subiti agli edifici, pubblici e privati, della città. E l’attacco è stato diretto. Il primo cittadino ha prima spiegato che al Comune di Spoleto sono arrivate 6.500 istanze di sopralluogo, di cui 2.251 compiuti con Aedes e 2.016 fast, quindi da sbrigare ce ne sono ancora 2.400 “cittadini a cui dobbiamo garantire la sicurezza – ha attaccato Cardarelli – ci sono poi 850 persone fuori casa e se la tendenza resta questa da qui alla conclusione dei sopralluoghi avremo 1.200 cittadini fuori casa” Per non parlare poi del patrimonio storico della città, la metà dei quali “danneggiati – ha aggiunto il primo cittadino – per cui mi chiedo qual è l’istituto giuridico che ci permette di decidere che centri con più di 30mila abitanti valgono meno di quelli sotto questa soglia e lo stesso si dica per gli aiuti alle imprese”. E allora “perché non riproporre il modello del 1997 che viene da tutti indicato come uno spartiacque nella gestione dei terremoti”. Vasco Errani ha incentrato il suo intervento su un altro argomento, non certo meno rilevante. “Vorrei stringere un patto con gli imprenditori e i tecnici nel segno dell’autocontrollo sociale per allontanare definitivamente chi usa cemento depotenziato per la ricostruzione e chi assume trecento incarichi facendo firmare due righe ai terremotati”, è stata la proposta del commissario per la ricostruzione. Mentre la presidente della Regione, Marini, ha detto ai lavoratori presenti in sala che “il danno indiretto è un tema su cui è necessario continuare la discussione con il Governo e il Parlamento, così da consentire alle imprese turistiche e commerciali di superare questa fase di transizione, così come è altrettanto necessario aprire un confronto con il Governo al fine di assicurare ai Comuni la copertura per eventuali minori entrate di Imu e Tasi”. 

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