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Stagione nera per i saldi: a Foligno calo tra il 40 ed il 50 per cento

Pubblicato il 8 Marzo 2017 17:52 - Modificato il 5 Settembre 2023 17:55

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Si è chiusa negativamente, a Foligno, la stagione dei saldi. Le attese riposte dai commercianti nelle vendite scontate, sono state infatti deluse dal basso flusso di clienti. Colpa della crisi economica che continua a produrre effetti negativi sul fronte degli acquisti, ma anche soprattutto dei recenti eventi sismici. Seppur gran parte dell’Umbria non sia stata infatti interessata direttamente dal terremoto, la paura che si è generata tra la gente sta avendo ripercussioni negative sulle presenze nel Cuore verde d’Italia. E questo, come spiegato anche dalle associazioni di categoria, si sta riversando a cascata su tutti i fronti, dall’alberghiero alla ristorazione, passando appunto per il commercio, che ha appena chiuso la stagione invernale dei saldi. “C’è stata una flessione tra il 40 ed il 50 per cento per ciò che riguarda il settore del commercio – ha detto a questo proposito la presidente territoriale di Confesercenti, Cristiana Mariani -. Flessione che si è fatta sentire anche nel settore della ristorazione – ha proseguito – con cali che hanno oscillato tra il 20 ed il 30 per cento e con punte più alte nell’alberghiero”. Per la presidente territoriale di Confesercenti, quindi, la situazione non è delle più rosee, ma si può e si deve ripartire. “Ognuno di noi deve fare la propria parte – ha dichiarato la numero uno di viale Mezzetti – così com’è accaduto dopo il terremoto del 97”. Da allora sono trascorsi vent’anni, ma per Cristiana Mariani anche in questa occasione occorre metterci lo stesso impegno e la stessa voglia di rinascere, nonostante – come detto – gli effetti del sisma siano questa volta indiretti. Ed un appello a rimboccarsi le maniche arriva anche dal presidente di Confcommercio Foligno, Fabrizio Bastida, che chiede l’aiuto soprattutto della Regione Umbria. “La stagione che si è appena conclusa è stata molto dura – ha detto -. Il turismo è praticamente inesistente e questo è un fenomeno che sta riguardando tutta l’Umbria. Sono già stati attivati dei tavoli di confronto con le istituzioni – ha proseguito –, ma se non ci arriverà una mano dalla Regione Umbria vedo una primavera critica davanti a noi. Non possiamo far finta che non sia successo niente – ha concluso – I locali sono vuoti, i posti di lavoro sono a rischio ed il commercio non può che risentire di tutta questa situazione”.

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