A undici anni dalla scomparsa, gli studi, il pensiero e la visione di Lanfranco Radi rimangono ancora oggetto di discussione. Progettista, illustratore, artista e rilevatore, l’architetto folignate è senza ombra di dubbio una figura di riferimento in diversi campi del Novecento umbro. Dopo la presentazione perugina dello scorso novembre, il volume “Lanfranco Radi – Il Dna rurale dell’architettura umbra” è stato presentato anche a Foligno. L’occasione è stata creata dalla Fondazione Cassa di risparmio di Foligno con la presentazione che è avvenuta lo scorso venerdì alle 17 a palazzo Cattani. Una vera e propria monografia che oltre a celebrare l’architetto, punta a tenere vivi i suoi insegnamenti. “Lanfranco ha lasciato in ognuno di noi un segno – ha detto il presidente della Fondazione Carifol, Gaudenzio Bartolini – nonostante la presentazione a Perugia di qualche mese fa, era doveroso farne anche un’altra a Foligno”. Già, perché per Bartolini “capita spesso di non valorizzare personaggi di questo tipo, ed invece Foligno deve molto a lui e alle sue testimonianze che sono ancora vive in tutti noi”. A prendere la parola poi è stato il direttore del Dipartimento di ingegneria civile e ambientale dell’università di Perugia, Annibale Materazzi. La presentazione del libro è stata a cura del professor Lorenzo Ciccarelli dell’Università di Firenze, alla sua esperienza di questo tipo. La parola poi è passata a chi ha curato il volume (che porta le firme di Paolo Belardi e Luca Martini), mentre Giancarlo Partenzi, consigliere della Fondazione Carifol ha portato la sua personale esperienza con Lanfranco Radi.
Il pensiero di Lanfranco Radi rivive grazie alla Fondazione Carifol
Pubblicato il 19 Giugno 2017 11:28 - Modificato il 5 Settembre 2023 17:11
La presentazione del volume su Lanfranco Radi
Tienimi informato
Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno