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Il pensiero di Lanfranco Radi rivive grazie alla Fondazione Carifol

Pubblicato il 19 Giugno 2017 11:28 - Modificato il 5 Settembre 2023 17:11

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A undici anni dalla scomparsa, gli studi, il pensiero e la visione di Lanfranco Radi rimangono ancora oggetto di discussione. Progettista, illustratore, artista e rilevatore, l’architetto folignate è senza ombra di dubbio una figura di riferimento in diversi campi del Novecento umbro. Dopo la presentazione perugina dello scorso novembre, il volume “Lanfranco Radi – Il Dna rurale dell’architettura umbra” è stato presentato anche a Foligno. L’occasione è stata creata dalla Fondazione Cassa di risparmio di Foligno con la presentazione che è avvenuta lo scorso venerdì alle 17 a palazzo Cattani. Una vera e propria monografia che oltre a celebrare l’architetto, punta a tenere vivi i suoi insegnamenti. “Lanfranco ha lasciato in ognuno di noi un segno – ha detto il presidente della Fondazione Carifol, Gaudenzio Bartolini – nonostante la presentazione a Perugia di qualche mese fa, era doveroso farne anche un’altra a Foligno”. Già, perché per Bartolini “capita spesso di non valorizzare personaggi di questo tipo, ed invece Foligno deve molto a lui e alle sue testimonianze che sono ancora vive in tutti noi”. A prendere la parola poi è stato il direttore del Dipartimento di ingegneria civile e ambientale dell’università di Perugia, Annibale Materazzi. La presentazione del libro è stata a cura del professor Lorenzo Ciccarelli dell’Università di Firenze, alla sua esperienza di questo tipo. La parola poi è passata a chi ha curato il volume (che porta le firme di Paolo Belardi e Luca Martini), mentre Giancarlo Partenzi, consigliere della Fondazione Carifol ha portato la sua personale esperienza con Lanfranco Radi.

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