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Spoleto, il crocifisso di San Ponziano torna al suo antico splendore

Pubblicato il 11 Gennaio 2018 16:02

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Il crocifisso ligneo di San Ponziano torna al suo antico splendore. Il museo diocesano di Spoleto ha ospitato, mercoledì pomeriggio, la presentazione del restauro effettuato grazie al Lions Club cittadino. Il crocifisso della fine del XIII secolo, sotto i piedi presenta un tassello con la più antica immagine di San Ponziano a cavallo. Sono intervenuti: l’arcivescovo Renato Boccardo, Mario Di Spirito presidente Lions Club Spoleto, Maria Elena Bececco vicesindaco facente funzione di Spoleto, Marica Mercalli soprintendente archeologica, belle arti e paesaggio dell’Umbria, Alessandro Dei Priori storico dell’arte, Bruno Bruni della Coo.Be.C. Spoleto (società che ha curato il restauro), Pietro Emilio Rendinella past president del Lions Club di Spoleto (che ha curato un video esplicativo di tutte le operazioni di restauro). Il progetto di restauro è nato circa due anni fa quando presidente del Lions Club di Spoleto era Maria Letizia Angelini Paroli che, insieme all’Arcivescovo e alle Canonichesse Regolari Lateranensi, individuò questa opera d’arte da riportare al suo antico splendore. Il restauro, che ha richiesto otto mesi continui di lavoro, per un costo di circa 15mila euro, si è concretizzato sotto la presidenza Rendinella e concluso sotto la guida Di Spirito. “Vorrei ringraziare – ha detto monsignor Boccardo nel suo intervento – il Lions Club di Spoleto per questa bella iniziativa. Quando parlo delle opere d’arte, accanto al loro valore artistico, mi piace sempre sottolineare che prima di tutto sono opere della fede di un popolo. Per secoli gli spoletini hanno pregato dinanzi a questo Cristo sofferente e la grande devozione della gente era manifestata anche dagli ex voto che furono appesi alla base della croce. Ritrovarlo e restituirlo alla fruizione è sicuramente un arricchimento per tutti”. Anche Maria Elena Bececco, vice sindaco facente funzione di Spoleto, ha ringraziato il locale Lions Club che “ancora una volta si è messo a servizio della comunità restaurando questo splendido crocifisso”. Lo storico dell’arte Alessandro Del Priori ha parlato di “restauro strepitoso, in quanto si è recuperato un ulteriore pezzo di storia del Basso Medioevo spoletino. Questo crocifisso – ha detto – racconta quella Spoleto del ‘300 che aveva una produzione lignea policroma particolare: pittore e scultore erano della stessa bottega, spesso la medesima persona. Il nome dell’autore è ancora sconosciuto e viene convenzionalmente chiamato Maestro di S. Ponziano”. Col restauro sono riemerse delle gocce di sangue su tutto il corpo del Cristo: “Non si tratta, come ipotizzato all’inizio, – ha proseguito Del Priori – di un’aggiunta barocca del ‘600, ma era una peculiarità della tecnica spoletina che doveva creare un dialogo tra l’opera e lo spettatore (in questo caso, grazie alle gocce di sangue, ai suoi occhi era chiarissimo che Cristo aveva molto sofferto per morire)”. La soprintendente Mercalli, dopo aver ricordato il compianto sindaco Fabrizio Cardarelli (“credeva molto nelle attività culturali di Spoleto”, ha detto), ha sottolineato come per il Ministero dei Beni culturali sarebbe impossibile restaurare così tante opere senza il contributo di enti e associazioni, in questo caso dei Lions. “Nel recupero di questa opera – ha detto – abbiamo dovuto tener conto dei riadattamenti subiti nel corso del tempo, come ad esempio le braccia orizzontali e verticali della croce ridotte verso la fine del ‘700 per trasportarlo dalla chiesa all’interno del monastero, quindi in ambienti più piccoli. Salvare queste opera – ha proseguito – è un bellissimo compito e un grandissimo dovere civico ed etico”. Bruno Bruni della Coo.Be.C. ha illustrato come il Cristo fosse stato ridipinto tutto ad olio (ciò è stato confermato quando è stato staccato dalla croce: il retro infatti non presentava ridipintura ad olio), ad eccezione del tassello in basso con S. Ponziano a cavallo, che era però logorato dai chiodi messi per fissare gli ex voto. “Le gambe del Cristo, ha detto Bruni, erano scurite a causa del tocco delle mani dei fedeli e delle monache; sull’intero corpo (come detto sopra, ndr) sono riemerse le gocce di sangue”. Nel pomeriggio del 10 gennaio 2018 il crocifisso è stato sistemato di fianco all’altare del Duomo e lì rimarrà per tutte le celebrazioni in onore di S. Ponziano (13-14 gennaio 2018).

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