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Chiusa dal terremoto del ’97, entro l’estate tornerà in funzione la diga di Acciano

Pubblicato il 25 Gennaio 2018 15:23

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Date certe non ce ne sono, ma per il sindaco di Nocera Umbra, Giovanni Bontempi, il riempimento dell’invaso della diga di Acciano potrebbe partire già prima dell’estate. I lavori che hanno interessato l’opera, infatti, sono terminati. “Resta da chiudere il cerchio su alcuni aspetti – ha dichiarato Bontempi – e poi il prossimo mese partiremo con la prima fase di collaudo”. Terminata la quale, appunto, si potrà partire con il graduale riempimento dell’invaso. “Pian piano – ha aggiunto il primo cittadino nocerino – si andranno a chiudere le paratie così da bloccare l’acqua piovana e quella proveniente dai ruscelli e dalle sorgenti che si trovano in quella zona. Tutto questo – ha però sottolineato – garantendo sempre il flusso minimo vitale ai singoli corsi d’acqua interessati dall’operazione”. A trarre i maggiori benefici sarà il fiume Topino, che bagna la città di Foligno e che nasce proprio nella valle accanto a quella dell’invaso. “Pensato in principio esclusivamente per il reintegro dell’acqua nel fiume Topino – ha ricordato Giovanni Bontempi – abbiamo successivamente ragionato anche su altro. La diga di Acciano, infatti, crea una situazione interessante anche per il Comune di Nocera Umbra. Si tratta di un invaso importante, su cui vogliamo lavorare anche in un’ottica di sviluppo turistico, possibile grazie alla creazione di quello che sarà un vero e proprio laghetto. A stretto giro, dunque, si potrebbe andare a mettere un punto su una situazione dalla duplice valenza. Intanto agendo sulla portata del fiume Topino, garantendo un adeguato flusso di acqua anche nei periodi cosiddetti di magra, e poi mettendo un altro tassello nel rilancio turistico di Nocera Umbra che ha visto da poco completata la ricostruzione post sisma. “Abbiamo messo in atto il recupero di un bel progetto insieme ai Comuni di Foligno e Valtopina” ha sottolineato a questo proposito Bontempi. La diga di Acciano, lo ricordiamo, era stata svuotata dopo il terremoto del ’97. Il sisma, infatti, aveva provocato danni che lasciavano pensare ad un possibile cedimento. Da qui, dunque, la decisione di procedere con lo svuotamento e la messa a riposo del bacino. “Nel 2012 – ha infatti spiegato Bontempi – abbiamo ripreso in mano questa situazione, ottenendo un nuovo finanziamento da parte della regione dell’Umbria di circa 2milioni e mezzo di euro. E da lì – ha concluso – siamo ripartiti con la progettazione”.

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