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Un concorso di idee per la ricostruzione della Basilica di San Benedetto di Norcia

Pubblicato il 15 Febbraio 2018 15:41

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Per la Basilica di San Benedetto di Norcia, semidistrutta dal terremoto, si apre la fase della ricostruzione. E sarà un concorso internazionale di progettazione a decretare la migliore proposta per l’intervento, coerentemente con le premesse metodologiche e tecniche definite in un progetto preliminare elaborato dal Ministero dei beni culturali. Lo prevede un accordo siglato a Roma, alla Presidenza del Consiglio dei ministri, per avviare il complesso intervento di recupero di quella che è diventata la chiesa simbolo del sisma che ha colpito l’Umbria e il Centro Italia. A firmare il protocollo con cui si definisce il percorso che porterà all’avvio dei lavori è stata la commissaria straordinaria per la ricostruzione post sisma, Paola De Micheli, la segretaria generale del Mibact, Carla Di Francesco, la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, l’arcivescovo della diocesi Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo e il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno. Nel percorso sarà coinvolta una commissione presieduta dal professore Antonio Paolucci. “Questa firma rappresenta un importante ed ulteriore segnale di speranza e di fiducia, e segna l’avvio concreto per la ricostruzione della Basilica di San Benedetto”, ha sottolineato la presidente Marini, che ha evidenziato: “in questo percorso per la ricostruzione la Regione, insieme all’Unione europea, è fortemente impegnata anche finanziariamente”. E proprio dall’Europa, di cui San Benedetto è il patrono, era arrivata tempestivamente, nei giorni successivi al terremoto, la rassicurazione del sostegno finanziario tramite il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. Che poi si è tradotta in una misura aggiuntiva di 28 milioni di euro. Riguardo alla firma dell’accordo a Palazzo Chigi, anche il sindaco, Nicola Alemanno e il vescovo dell’arcidiocesi Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, hanno parlato di “giornata importante e significativa”. Per il presule “questo è un segno concreto e rilevante in vista del recupero dell’immenso patrimonio storico-artistico della Valnerina distrutto dalle scosse e un messaggio di speranza fondamentale per la popolazione che ha perso la casa e che, con tenacia e senza abbandonare il territorio, attende di poter riprendere una vita normale”. In attesa che gli architetti presentino i loro elaborati su cui avviare la ricostruzione, è ancora in corso la messa in sicurezza della stessa Basilica. Restano infatti da togliere le macerie all’interno della chiesa, un “muro” di circa tre metri di pietre e detriti, sotto il quale sono ancora imprigionati tesori dell’arte che erano custoditi dentro la Basilica prima che crollasse quasi completamente. La messa in sicurezza della “casa” di Benedetto era iniziata con una delle operazioni più complesse e spettacolari eseguite nella fase post sisma, il posizionamento della “gabbia” d’acciaio a protezione della facciata della chiesa rimasta in piedi nonostante il violento terremoto.

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