A Foligno scoppia la grana legata agli eventi e alle manifestazioni estive. Ad accendere la miccia pochi giorni fa erano stati gli organizzatori del Paiper Festival (leggi qui), che avevano messo a rischio la realizzazione folignate dell’edizione 2018. Alla base del possibile trasloco in altri lidi – secondo il Paiper – ci sarebbe la scarsa propensione all’ascolto da parte del Comune di Foligno, insieme ai bassi contributi erogati. Ma i responsabili del Paiper non sarebbero gli unici ad essere scontenti di come vengono gestiti in città gli eventi culturali. A protestare sono anche i curatori di Dancity. Lo storico festival, che ha reso negli anni Foligno una delle capitali internazionali della musica elettronica, è costretto a “migrare” rispetto al consueto periodo di programmazione. Dancity non si svolgerà più a cavallo tra giugno e luglio, bensì il 24, 25 e 26 agosto. “Siamo costretti a far slittare il festival perché entro giugno sarà impossibile chiudere i conti pregressi – afferma Giampiero Stramaccia, direttore artistico ed ideatore di Dancity -. Siamo stati i primi ad aver investito sul ripopolamento centro storico d’estate quando ancora non c’era nulla, così come siamo stati i primi ad aver chiesto meno contributi al Comune quando la nostra proposta culturale è stata inferiore (è il caso dell’evento Umbria Resistance che per un anno ha sostituito Dancity ndr): ora è arrivato il momento di ottenere maggiore chiarezza”. E la trasparenza richiesta da Stramaccia riguarda le modalità di assegnazione dei contributi agli eventi culturali da parte dell’amministrazione comunale. “A nostro avviso – commenta Giampiero Stramaccia – la divisione dei contributi non ha una logica. Abbiamo fatto un accesso agli atti per approfondire la vicenda ed ora vogliamo sapere su quali basi vengono assegnati i contributi economici”. Da parte degli organizzatori del Dancity Festival è stato chiesto un incontro al sindaco, che ha delegato alla discussione Giovanni Patriarchi. E sempre lo stesso assessore, nelle scorse ore si è seduto intorno ad un tavolo per ascoltare i malumori degli organizzatori del Paiper. “Non è vero che il Comune non ascolta le associazioni – afferma Patriarchi – dalla fine dell’edizione 2017 del Paiper ad oggi ci siamo incontrati più volte sia formalmente che informalmente. Il Comune ci tiene a mantenere il Paiper a Foligno”. Per l’assessore allo sviluppo economico poi, non ci sono problemi nemmeno con le date: “Non è vero che il Paiper non ha un data assegnata, visto che era stato già comunicato che nel 2018 si sarebbe potuto replicare nello stesso periodo – sottolinea l’assessore -. Altri giorni non sono stati presi in considerazione per evitare sovrapposizioni con altri festival”. LA PRESA DI POSIZIONE – Nel tardo pomeriggio di martedì, i rappresentanti di Dancity hanno comunicato di voler presentare un atto formale al Comune di Foligno per approfondire la questione legata ai contributi: “Fallito il tentativo di far capire al Comune le nostre ragioni – affermano dall’associazione Dancity – continuando a desiderare un accordo bonario, formalizzeremo un ricorso in via di autotutela che rivolgeremo al Comune chiedendo, sulla base di comprovate motivazioni fattuali e giuridiche, che riveda prima della definitiva erogazione dei contributi, le delibere di assegnazione assunte. Qualora poi, anche questo tentativo bonario dovesse rimanere inascoltato, non escludiamo di sottoporre la questione alle competenti autorità giudiziarie”.
Foligno, scoppia la grana eventi. Dopo il Paiper protesta Dancity: “Chiarezza sui contributi”
Pubblicato il 28 Febbraio 2018 17:06
Presentazione dell'undicesima edizione di Dancity Festival
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