A Foligno è saltato per la mancanza del numero legale il consiglio comunale dedicato alla situazione della Fils. L’assemblea, in programma per le 15, ha preso il via con 13 consiglieri presenti visto che non erano in aula i rappresentanti del Pd e di Foligno Soprattutto, che avevano annunciato che non avrebbero partecipato all’assise. Sono intervenuti Elio Graziosi e Vincenzo Falasca (Gruppo Misto) che, hanno subito dopo abbandonato il consiglio. E’ mancato il numero legale e Elisabetta Piccolotti, che presiedeva oggi la seduta, ha sospeso per quindici minuti il consiglio. Al momento della ripresa, non essendoci ancora il numero legale, l’assemblea si è sciolta.
Questo il comunicato congiunto dei consiglieri Falasca e Graziosi:
“Nonostante il consiglio comunale sulla Fils abbia avuto una sua seduta in anteprima sui social e a mezzo stampa, che ben esplicitava lo scopo esclusivamente propagandistico della convocazione straordinaria richiesta dall’opposizione, abbiamo ritenuto giusto, per rispetto dei lavoratori e dei loro rappresentanti sindacali e per rispetto dell’assemblea consiliare, partecipare all’insediamento della seduta odierna. Lo abbiamo fatto perché non ci siamo mai sottratti alle nostre responsabilità, assumendocele in prima persona e talvolta facendoci carico anche di quelle non nostre. Abbiamo fatto proposte spesso impopolari, per mantenere operativa una azienda che, se profondamente riorganizzata, avrebbe potuto svolgere il proprio servizio alla cittadinanza rispettando al contempo i diritti e l’occupazione dei propri dipendenti. La seduta odierna, in realtà, non aveva per oggetto gli interessi dei cittadini e dei lavoratori, ma esclusivamente lo scopo propagandistico di attaccare l’amministrazione in un clima di perenne campagna elettorale, nascondendo dietro il polverone l’assenza di proposte alternative. Singolare è che oggi fossero presenti in aula consiglieri assenti da mesi, se non anni, alle sedute di consiglio o di commissione, rappresentanti di fruppi di maggioranza ed opposizione che mai hanno assunto posizioni trasparenti sul merito di queste vicende e che costantemente hanno disertato i momenti di approfondimento e di confronto, compresa l’ultima conferenza dei capigruppo che doveva proprio stabilire tempi e modalità di svolgimento del consiglio odierno. Bene avrebbe fatto l’intera maggioranza ad intervenire per denunciare la strumentalità di questa operazione, noi lo abbiamo voluto fare senza però renderci complici di chi, ahinoi da entrambe le parti, oggi voleva mettere in scena una squallida commedia sulla pelle di lavoratrici e lavoratori e per questo abbiamo lasciato l’aula subito dopo le nostre dichiarazioni”.