Ci sono due ‘filosofie’ nel calcio: “la migliore difesa è l’attacco”, ma anche “prima non prendere gol…”. La Vis Foligno è stata costruita per essere un mix perfetto tra queste due scuole di pensiero. E in fondo ci sta anche riuscendo, visto che dopo nove giornate ha preso soltanto 3 gol, ma, seppure prima in classifica, l’attacco ne vede al suo attivo soltanto 12 (contro i 23 del Bevagna, inseguitrice a due punti). Verrebbe da dire che ogni gol vale tanto oro quanto il peso di chi l’ha fatto! E se questo lo fai notare a mister Mingarelli scopri che i valori (tecnici e di gruppo) della sua squadra sono davvero importanti. L’assenza, sin dalla prima giornata, per infortunio, di Giuseppe Palumbo (potrebbe finalmente ‘debuttare’ sin dalla prossima domenica) è stata pesantissima perché su di lui e sulla sua esperienza Mingarelli ha sempre pensato di impostare la prima linea. Ma navigato com’è e soprattutto abituato a fare di ogni necessità virtù, il tecnico nocerino è riuscito a dare comunque una forte identità alla squadra ed a far tirare fuori ad ognuno un’autostima tale che ogni performance individuale è andata sempre oltre al ruolo e al numero della propria, nuova maglietta (inguardabile per quanto vincente). In sintesi: 12 gol, 23 punti e primi del girone (1 gol uguale 1,92 punti). Siamo al limite dal poter affermare che “il miglior attacco è la difesa”.
Domenica arriva il Cerqueto calcio, un pezzo di passato importante di Mario Mingarelli dove ha vinto campionati e regalato tantissime soddisfazioni alla vitale e dinamica località gualdese. Proprio quel Cerqueto che nell’ultima giornata ha perduto in casa contro il Bevagna e quindi, anche per questo, vogliosi di ricominciare subito a fare punti. Per la Vis del presidente Leonardo Pinna è un crocevia importantissimo, perché quella di domenica segna la terza parte del campionato, il 33 percento delle partite giocate. Una percentuale che diventa particolarmente importante per cominciare a delineare una stagione. Il pronostico? Conosco Mario (Mingarelli) da sempre, ‘andiamo in campo per vincere convinti di poterci riuscire’, mi risponderebbe così e se gli facessi notare gli infortuni e le indisponibilità con cui deve fare i conti so che mi guarderebbe con il suo solito sorriso beffardo, e con lo sguardo alla ‘Richard Gere’ di quando saliva la scala antincendio con un mazzo di fiori in mano per Vivian, mi farebbe intuire che la sua è una squadra di ragazzi che vogliono ‘la favola’. Come nel film.