Quinta puntata della rubrica politica di Rgunotizie dedicata ai vari schieramenti di Foligno. Lo sguardo è proiettato al voto di primavera, quando i cittadini torneranno alle urne per rinnovare l’amministrazione comunale. Dopo i circa quattromila voti ottenuti alle elezioni del 2014, il Movimento 5 stelle è pronto a dare filo da torcere agli altri avversari politici, partendo proprio dall’attuale maggioranza cittadina.
Una maggiore consapevolezza politica e la voglia di vivere da protagonisti una nuova stagione governativa della città. Tutto questo è il Movimento 5 stelle di Foligno, che scalda i motori in vista della prossima tornata elettorale. I grillini ripartono da quel 14% di preferenze che nel 2014 permisero di mandare in consiglio comunale due portavoce del Movimento. All’allora candidato sindaco Fausto Savini, si sono susseguiti nel tempo Francesca Baldaccini prima e Samuele Proietti poi. Da un paio di anni invece, l’architetto Savini è accompagnato sugli scranni di palazzo comunale da Valentina Ferrari. Insomma, una buona base da cui ripartire in vista del voto del 2019. Già da qualche mese il M5s di Foligno è al lavoro per preparare il programma da presentare ai cittadini. Il Movimento ha deciso di partire proprio dal coinvolgimento dei folignati, invitandoli a presentare idee, proposte e quant’altro. Raccolte le varie istanze, si passerà alla realizzazione del programma definitivo. “Negli anni il nostro bacino si è allargato e siamo riusciti a formare dei gruppi di lavoro che si occupano di varie tematiche – spiegano Fausto Savini e Valentina Ferrari, ospiti della redazione di Radio Gente Umbra -. Ripartiamo da una maggiore consapevolezza politica, visto che nel corso di questa legislatura il nostro gruppo consiliare ha presentato più di un quarto di tutti gli atti della massima assise – proseguono i due -. Per il futuro non vogliamo vendere chiacchiere, ma occuparci dei problemi più sentiti, mettendo al primo posto equità e parità per tutti i cittadini”. Il M5s è particolarmente critico rispetto all’operato dell’amministrazione Mismetti: “E’ mancata una vera cabina di regia in tanti ambiti – rimarcano Savini e Ferrari – la politica si deve incrociare con le esigenze dei cittadini, ed invece a Foligno molte cose sono state portate avanti dall’associazionismo e dalla buona volontà dei singoli soggetti. Siamo convinti che questa città sia un Ferrari ferma, noi vogliamo dargli una visione capace di farla ripartire”. Tante le note dolenti secondo i pentastellati, tra cui quella di non avere sfruttato le potenzialità già esistenti. Tra gli esempi citati, quello delle casette del terremoto. Per il M5s, una loro migliore manutenzione – sia di quelle di legno che le abitazioni in cemento di Annifo – poteva portare a favorire la residenzialità, portando nel territorio comunale tutti gli abitanti della fascia appenninica che nel 2016 hanno dovuto lasciare le loro case in seguito al terremoto. Tra le criticità anche la gestione dei bagni e dei servizi pubblici, siano essi legati alla “movida” che alla montagna cittadina (leggasi Rasiglia). Il programma per il quinquennio 2019/2024 rimane top secret, anche se qualcosa già trapela: “Sviluppo economico e sicurezza saranno le nostre prerogative – sottolineano Fausto Savini e Valentina Ferrari -, ma ci sarà soprattutto bisogno di concretezza”. Bocche cucite anche sul candidato sindaco: “Il nome ancora non c’è, ma non sarà il classico ‘uomo solo al comando’ – commentano i pentastellati di Foligno -. La persona scelta dovrà rappresentare gli interessi di più parti della città. Importante sarà soprattutto la squadra”. Infine su un eventuale accordo con la Lega in caso di ballottaggio, il Movimento non si sbilancia: “Prima bisognerà vedere lo scenario politico al termine del primo turno. C’è ancora tempo per parlare di un eventuale ballottaggio”.