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Liste d’attesa, Fiaschini: “Servono nuove procedure più stringenti per i controlli”

Pubblicato il 18 Novembre 2018 08:09 - Modificato il 5 Settembre 2023 15:28

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La verifica periodica ministeriale sulle liste d’attesa promuove l’Usl Umbria 2. È quanto emerge dall’ultimo report, datato 15 ottobre, pubblicato sul sito dell’azienda sanitaria locale guidata da Imolo Fiaschini. “In linea generale – commenta, infatti, il dg – si evidenzia uno stato di salute buono per ciò che riguarda le tempistiche con cui vengono effettuate prestazioni. L’Umbria – prosegue – sta discretamente bene, meglio di altre regioni italiane. Ma questo non significa – sottolinea Fiaschini – che non ci siano delle zone di criticità o dei problemi”. Il riferimento, secondo quanto dichiarato dal direttore generale dell’Usl Umbria 2, è principalmente ai controlli. “Le richieste di esami accompagnati dalle classi di priorità che i medici di medicina generale o gli specialisti indicano, ossia i cosiddetti Raggruppamenti di attesa omogenea (Rao), vengono soddisfatte nei tempi previsti con una percentuale che oscilla tra il 95 e il 97 per cento. Il che significa che il dato è assolutamente positivo. Il problema – spiega – riguarda invece i controlli, anche se non tutti”. Le criticità maggiori evidenziate, ad esempio all’ospedale di Foligno, si riscontrano nell’espletamento di esami come la mammografia, la colonscopia, la risonanza magnetica e alcune tipologie di ecografie, dove i tempi di attesa parlano addirittura di 180 giorni. Analizzando la situazione a livello di azienda sanitaria locale, le principali criticità sull’erogazione delle prestazioni entro i tempi massimi previsti riguardano la colonscopia che si attesta sul 57,2 per cento, l’ecodoppler carotide e venoso rispettivamente al 50,1 e 67,3 per cento o la mammografia al 33,1. Ed è proprio su questo fronte che l’Usl Umbria 2 si sta muovendo. “Attualmente – dichiara il direttore generale – le richieste generiche di controllo finiscono in un ‘calderone’ che va oltre i sei mesi, arrivando in alcuni casi anche ad un paio d’anni”. Il problema, dunque, c’è ma può e deve essere risolto. Parola di Imolo Fiaschini, che spiega come si dovrà agire attraverso “una procedura ancora più stringente di quella attuale”. Come? “Indicando un tempo anche per i controlli – spiega il dg – e procedendo anche su questo fronte con la presa in carico, così come funziona con i Rao”. Ciò significa che, una volta indicato il tempo in cui andrà effettuato il controllo, ci sarà la presa in carico da parte del servizio sanitario locale che nel giro di pochi giorni dovrà ricontattare il paziente e fissare l’appuntamento in base alle indicazioni date dal medico. Per farlo, però, occorrerà agire sul software informatico con il quale attualmente si gestiscono le prestazioni e che, come dichiarato da Fiaschini, “al momento ci permette di operare con dei limiti”. Risolta la questione, dunque, il sistema dovrebbe entrare pienamente a regime, risolvendo il problema spesso denunciato dagli utenti di liste d’attesa troppo lunghe.

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