Alzano ancora la voce gli abitanti di Serrone e lo fanno per difendere il loro fiume. A tre settimane di distanza dalla prima segnalazione, negli scorsi giorni è arrivata una seconda. Il motivo è sempre lo stesso: il corso d’acqua del fiume Menotre è ai minimi termini. L’allarme è scattato ad inizio settimana e più precisamente martedì 5 febbraio, quando gli abitanti della frazione folignate hanno contattato gli uffici comunali e l’Arpa per segnalare lo scarso deflusso dell’acqua lungo il fiume. Nel giro di poche ore alcuni tecnici dell’Agenzia regionale per l’ambiente hanno effettuato un sopralluogo per vedere da vicino la situazione in cui versa il corso d’acqua. Nel frattempo il comitato Pro Serrone torna a chiedere il rispetto del “minimo deflusso costante in alveo” di 135 litri al secondo. E’ infatti questo uno dei punti della concessione rilasciata dalla Regione Umbria all’azienda che dal 1995 gestisce una centrale idroelettrica nella frazione di Serrone. Oltre a questo, gli abitanti chiedono maggiori controlli alle autorità preposte, così come una concessione non più trentennale dell’utilizzo dell’acqua del Menotre, ma magari quinquennali, magari rinnovabili. “La portata del rilascio in alveo – spiegano i residenti della montagna – potrebbe essere garantita anche attraverso un accorgimento tecnico, ovvero un foro sulla paratia d’interdizione dell’acqua”. Nel frattempo a fare i conti con lo scarso deflusso dell’acqua sono sopratutto le trote, costrette a morire o rimanere “intrappolate” in rigagnoli di acqua. Ma a rimetterci è sicuramente l’intero ecosistema che vive lungo le sponde del Menotre. In attesa che qualcosa si muova, il comitato Pro Serrone chiede inoltre la possibilità di creare un coordinamento tra Arpa, Ufficio ambiente del Comune e comitato stesso per un efficace controllo del territorio.
Nuovo allarme per il Menotre: “Il fiume ancora a secco”
Pubblicato il 10 Febbraio 2019 09:41
Il fiume Menotre a secco
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