Ha due ristoranti a Shanghai, di cui uno riaperto da pochi giorni dopo due settimane di chiusura a causa del coronavirus. Lui è Emanuele Manenti, manager folignate che da anni ormai vive e lavora in Cina. La sua base, come detto, è Shangai, “dove – spiega – al momento la maggior parte delle attività commerciali sono chiuse a causa del virus”. “Le fiere e gli eventi principali invece – prosegue – sono stati tutti rinviati al prossimo mese di giugno”.
La situazione nella città cinese, comunque, è meno tesa di quanto sta avvenendo a Wuhan, epicentro dell’epidemia, rimasta praticamente isolata. “Non si può entrare e non si può uscire” sottolinea Manenti, che al momento si trova ad Hong Kong, dove rimarrà per qualche tempo. Il rientro in Cina, ha infatti spiegato alla redazione di Rgunotizie.it, si tradurrebbe in successivi 14 giorni di quarantena per evitare di portare possibili contagi: “Senza considerare – aggiunge – che una volta rientrato in Cina non potrei più spostarmi per lavoro in altri paesi asiatici”.
Intanto, come detto, uno dei due ristoranti che gestisce è tornato in attività, mentre la produzione nell’azienda con la quale collabora è ripresa lo scorso giovedì. “Mancano i dipendenti – commenta a questo proposito – che dopo il Lunar New Year non sono più riusciti a tornare nelle città a causa del coronavirus. Mancano i principali componenti, perché la quasi totalità dei fornitori non ha ripreso l’attività”. Il danno a livello commerciale per il sistema economico cinese è enorme, con ripercussioni che, ipotizza, si protrarranno per i prossimi tre mesi, “sempre che – dichiara – si trovi subito una soluzione per questo virus”.
C’è preoccupazione, dunque, ma anche la convinzione che tutto si sistemerà nel giro di poco tempo. “Il Governo sta facendo degli sforzi incredibili per cercare di contrastare la diffusione del virus – afferma – e sta mettendo in moto la macchina degli aiuti per sostenere l’economia reale attraverso sussidi ed agevolazioni fiscali ed aiutare le aziende in questo periodo critico per l’economia cinese. Ma sono sicuro – conclude Emanuele Manenti – che come sempre la Cina si risolleverà e tornerà a splendere ancora più di prima”.
Ha collaborato Maria Tripepi