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Foligno, la silenziosa protesta delle attività: “Stasera luci accese, forse per l’ultima volta”

Pubblicato il 28 Aprile 2020 15:57 - Modificato il 5 Settembre 2023 13:49

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Da Torino a Palermo, i responsabili di bar e ristoranti sono allo stremo. Dopo due mesi di chiusura forzata dovuta al Covid-19, gli esercenti sono pronti ad avviare una protesta pacifica per far sentire la loro voce e chiedere a Governo ed istituzioni locali un maggiore sostegno per non abbassare definitivamente la saracinesca. Nessuna città è ovviamente esente a queste problematiche, ed anche a Foligno la situazione è diventata decisamente pesante. E’ così che, dopo un incontro con il Comune, gli esercenti del centro storico sono pronti ad aderire all’iniziativa nazionale “Risorgiamo Italia”, partita dal gruppo Facebook “M.I.O. – Movimento imprese ospitalità”. Una protesta pacifica e silenziosa che parte da un esercente della Toscana attraverso un video diventato virale e che sta chiamando a raccolta tutto lo Stivale. A guidare l’iniziativa folignate è il consorzio “InCentro” che, come detto, negli scorsi giorni ha già avuto un’interlocuzione con il sindaco Stefano Zuccarini. In quell’occasione sono arrivate diverse richieste legate, ad esempio, alle imposte locali. Dalla Tosap alla Tari, gli esercenti hanno illustrato quelle che potrebbero essere le soluzioni per alleviare le difficoltà economiche. A ciò ora si aggiunge la manifestazione in programma questa sera, martedì 28 aprile. Alle 21 una quarantina di esercenti del centro di Foligno accenderanno le loro insegne e le luci dei loro locali per partecipare alla protesta e far sentire – ma soprattutto vedere – le loro preoccupazioni. “Siamo consapevoli che riaprire ora porterebbe a dei rischi sanitari ed economicamente sarebbe svantaggioso – spiega Giorgio Papandrea, segretario del consorzio folignate InCentro -, ma è altrettanto vero che le nostre attività solo allo stremo. E’ per questo che chiediamo al Governo e alle istituzioni locali di aiutarci con misure concrete”. In alcune città, l’iniziativa prevede per mercoledì mattina la consegna ai primi cittadini delle chiavi delle attività commerciali. “Veniamo da un periodo di bassa stagione e, per quanto riguarda Foligno, da marzo ad ottobre si sarebbero svolti degli eventi che ci avrebbero portato un buon gettito – illustra ancora Papandrea -. Siamo però al secondo mese di chiusura totale e, da qui al 1° giugno, non sappiamo poi cosa accadrà: forse questa sera accenderemo le nostre insegne per l’ultima volta”. Circa una quarantina le attività folignati che aderiranno all’iniziativa. Tra queste, c’è chi sembra essere prossimo alla chiusura totale: “Ci sono delle situazioni drammatiche e sappiamo che alcuni colleghi stanno vivendo momenti molto pesanti – spiega Giorgio Papandrea -. Alle azioni illustrate al Comune, chiediamo che lo Stato il coraggio necessario a concordare con le nostre realtà un protocollo di riapertura, oltre che delegare alle istituzioni locali la possibilità di emanare ordinanze costruttive”. Dai cocktail bar ai ristoranti, passando per i locali di intrattenimento, il consorzio InCentro raccoglie circa un’ottantina di esercenti (tra iscritti e simpatizzanti). Attività economiche che sanno bene cosa vuol dire soffrire, soprattutto dopo il sisma del 1997 e quello del 2016. “E’ proprio da questa esperienza umbra e folignate – conclude il segretario Papandrea – che chiediamo al Governo anche la possibilità che ci venga riconosciuto il danno indiretto per cause non preventivabili, visto che siamo stati impossibilitati ad effettuare il normale espletamento della nostra attività. Un riconoscimento che tenga in considerazione questi mesi di chiusura e quelli che verranno anche successivamente alla ripresa del lavoro”.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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