Il Governo dice sì alla riapertura dei negozi a partire da lunedì 18 maggio. Mancano sei giorni all’alba e poi i commercianti, ma non solo, potranno tornare ad alzare le saracinesche dei propri negozi. L’apertura del Governo Conte non si limita, infatti, alla sola vendita al dettaglio, ma riguarda anche l’attività di bar e ristoranti – attualmente operativi solo con l’asporto e la consegna a domicilio -, e quella dei servizi alla persona, con parrucchieri, barbieri e centri estetici in prima fila. La “Fase 2”, dunque, entra sempre di più nel vivo aprendo la strada ad una ripartenza sempre più attesa da cittadini e lavoratori, costretti al lungo stop di due mesi imposto dal Coronavirus. Permane, invece, ancora lo stop per quelle attività a rischio assembramenti come i cinema e i teatri, le palestre e le piscine. No, anche ai concerti.
Le riaperture in programma per lunedì 18 maggio, comunque, avverranno sì ma con le dovute accortezze. Ecco perché la Regione Umbria auspica l’arrivo in tempi rapidi degli appositi protocolli, che saranno predisposti dal comitato tecnico scientifico in accordo con l’Inai, volti a disciplinare il ritorno in attività in tutta sicurezza. Se infatti, come spiegato dalla presidente Tesei, sul fronte della vendita al dettaglio le disposizioni saranno in linea di massima le stesse previste per librerie e negozi per bambini, tornati in attività già da qualche settimana, il nodo rimane quello di bar e ristoranti, parrucchieri e centri estetici e di tutte le altre attività produttive e commerciali ancora sospese. “A questo proposito – ha commentato la governatrice dell’Umbria – attendiamo le linee guida nazionali, che ci auguriamo arrivino in pochi giorni, così da permettere agli esercenti di organizzarsi di conseguenza per le riaperture”.
La notizia del ritorno in attività di negozi, centri deputati alla cura della persona e di tutte le altre imprese è arrivata ufficialmente nella serata di lunedì 11 maggio, al termine dell’incontro che ha visto presenti, in videoconferenza, i presidenti di Regione, il premier Conte e i ministri alla salute e affari regionali, Roberto Speranza e Francesco Boccia. “Il raccordo con i presidenti continuerà ad essere permanente – ha commentato lo stesso Boccia -. Le Regioni potranno riaprire in autonomia, ma – ha sottolineato il ministro – se fosse necessario bloccare una nuova diffusione del virus, il Governo potrà intervenire tempestivamente”.