Al via il progetto “Sentieri nella Fascia olivata Assisi-Spoleto”. Si tratta di un itinerario slow dedicato all’olio extravergine di oliva pensato per gli amanti del trekking e della mountain bike. A fare da cornice, come detto, un rigoglioso paesaggio che si estende per novanta chilometri e che, di fatto, è stato il primo riconosciuto in Italia dalla Fao come patrimonio agricolo mondiale.
Il progetto, ideato dalla società di comunicazione Kolorado con il finanziamento della Regione Umbria all’interno del bando “Imprese creative”, mira alla promozione di millenni di sapere contadino attraverso la mappatura digitale di un itinerario che collega città, paesi, paesaggi e la catalogazione e tutela del patrimonio storico, artistico ed ambientale della Fascia. Non solo. Alla base dell’iniziativa c’è la volontà di valorizzare e potenziare una tipologia di turismo a basso impatto ambientale, legato in modo indissolubile alla scoperta e diffusione della cultura dell’olio extravergine.
Il percorso, che si snoda tra le colline del territorio, conta cinque tratte principali: quella che da Spoleto va a Poreta, da Poreta a Trevi, da Trevi a Sassosivo, da Sassovivo a Spello e da Spello ad Assisi. Ogni sentiero, consultabile al sito www.sentierinellafasciaolivata.it, unisce paesaggi pedemontani e cittadini molto diversi tra loro ma accomunati dalla tradizione dell’ulivo. Un vero patrimonio di biodiversità. Sì, perché se a far da collante della narrazione di queste terre sarà l’olio Evo, ogni sentiero proporrà un’offerta culturale peculiare fatta di chiese, abbazie, castelli, ville, torri colombaie, mulini, edicole vocative ed acquedotti antichi. E poi ancora luoghi francescani, eremi monastici, percorsi medievali ed ulivi millenari.
Sarà un modo, quindi, per far conoscere al pubblico anche un patrimonio storico artistico poco noto ma di grande valenza. Il tutto all’insegna di un turismo che sia ambientale, consapevole ed integrato. Una ricca e caratteristica fauna, così come la flora, arte e storia si fonderanno insieme per un’esperienza legata anche alla figura di San Francesco che fece di un’essenza arborea un simbolo universale di pace. Ad impreziosire i sentieri della Fascia, come fossero dei checkpoint culturali e religiosi, saranno, infatti, il convento di San Damiano, l’eremo delle Carceri e poi Santa Maria degli Angeli con la cappella della Porziuncola e quella del Transito.
Ad aprire un ampio ventaglio di opportunità connesse alla promozione del territorio, sarà la creazione del brand “I Sentieri della Fascia olivata” in grado di incentivare il turismo. Aspetto, questo, tutt’altro che secondario in questa fase post emergenza. Basi promozionali saranno le narrazioni dei sentieri sui canali web e social e l’attivazione di un servizio booking turistico dedicato. A questo si aggiungerà, infine, un portale e-commerce legato ai prodotti locali, tra tutti le produzioni di eccellenza di olio Evo.