C’è un secondo caso di Covid-19 nel comune di Trevi. Si tratta della moglie del 60enne risultato positivo al virus negli scorsi giorni e subito ricoverato nel reparto di malattie infettive di Perugia, dove si trova attualmente. Dopo l’esito positivo del test fatto sull’uomo, anche la donna era stata sottoposta a tampone rinofaringeo dai sanitari del distretto di Foligno diretto dalla dottoressa Giuliana Fancelli su disposizione del dipartimento di prevenzione – servizio di igiene e sanità pubblica dell’azienda Usl Umbria 2. Come da prassi, infatti, dopo la positività del 60enne è stata avviata un’approfondita indagine epidemiologica tra le persone che erano entrate in contatto con l’uomo, che era tornato in Italia da qualche giorno dopo un viaggio all’estero. Tampone, dunque, anche per la moglie che, come detto, è risultata positiva ma totalmente asintomatica. Per la donna, di circa 60 anni, è stato disposto l’isolamento domiciliare.
Intanto ad intervenire sulla vicenda è stato, attraverso i social, un familiare della coppia. “Vige l’obbligo di rasserenare ogni singolo abitante di Trevi” scrive l’uomo su un post, ricordando l’arrivo in Italia nel 1994 in cerca di una vita migliore e l’“adozione” da parte della comunità trevana. “Tutte le altre persone del nucleo familiare – ha detto – sono risultate negative e le due persone positive – ha proseguito – non hanno avuto nessuno contatto al di fuori dei familiari con cui vivevano”. Dall’uomo, quindi, un appello a non trasformare la vicenda in una caccia all’untore. “Questo post – ha concluso – è stato creato solamente per rassicurare i nostri concittadini e per chiedere il massimo rispetto e la massima discrezione per il momento difficile che la nostra famiglia sta vivendo”.