Una petizione per chiedere le dimissioni del sindaco di Montefalco, Luigi Titta. È quella lanciata dall’opposizione attraverso il portale change.org, chiamando all’appello – e alla firma – i cittadini della ringhiera dell’Umbria. Per il gruppo consiliare di SiAmo Montefalco è “assolutamente contrario a ogni logica di dignità non solo amministrativa, ma anche umana, che qualcuno rimanga attaccato alla poltrona dopo tutto quello che è successo”.
Il riferimento è – com’è ormai noto – alla questione del disavanzo di 4,2 milioni di euro, alla mancata approvazione del bilancio 2020 seguita dalla dichiarazione di dissesto e fino ad arrivare alla nomina da parte del prefetto di Perugia, avvenuta negli scorsi giorni, di un commissario ad acta. Commissario chiamato a predisporre il bilancio di previsione per il biennio 2020-2022. Per l’opposizione guidata dal capogruppo Vincenzo Riommi, Montefalco si trova, dunque, in una situazione di totale stallo, in quello che apostrofano come “inconcepibile limbo amministrativo”, da troppo tempo. “Già da un anno sarebbe potuto e dovuto partire un piano di risanamento – commentano – utile per far ripartire la città. E se questo provvedimento fosse stato preso prima, quando era stato segnalato il problema – proseguono – è probabile che avremmo anche salvato la città dal dissesto”.
Da qui, dunque, l’appello ad una “svolta decisiva”. “L’amministrazione non può pensare di continuare a occupare le poltrone soltanto per coprire le proprie responsabilità e quelle di chi ha causato questo disastro – denunciano -. Per questo motivo – concludono dalla minoranza – abbiamo lanciato questa petizione”. Una raccolta firma con la quale chiedere – come detto – al sindaco Titta di rassegnare le proprie dimissioni.